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Matteo Renzi a Giuseppe Conte: intesa o a casa. Sulla giustizia c'è l'asse con Berlusconi

Marco Rossi
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 Mentre a Roma Giuseppe Conte e i dem si dannano l' anima per capire a che gioco stia giocando Matteo Renzi, e per cercare in Senato un manipolo di responsabili in grado di disinnescare la rottura con Italia Viva, Renzi twitta dall' Himalaya immagini innevate convinto che il gioco contian-zingarettiano di rimpiazzarlo si stia afflosciando su sé stesso, come dimostrerebbero le frenate di queste ore. Lo scrive il Messaggero in edicola lunedì 17 febbraio. Per approfondire leggi anche: Ruby-ter, la poliziotta Il quotidiano romano prevedere due scenari. Il primo: Conte, al di là delle smentite di facciata, va avanti sulla linea di creare un gruppo di stabilizzatori che rimpiazzi Iv, seguendo la strategia dettata da Zingaretti e Franceschini, e dà vita al Conte ter senza renziani. Bene, Matteo non più costretto a far buon viso a cattivo gioco sui provvedimenti del governo rosso-giallo, si piazza all' opposizione, un' opposizione ovviamente ben diversa da quella anti Ue di Salvini, e cannoneggia l' ex casa comune che in queste condizioni può durare qualche mese, ma non molto. Non solo. Il secondo:  escludendo l' opzione elezioni prima dell' autunno, e probabilmente nemmeno allora vista la sessione di bilancio, non potrebbe che nascere un governo istituzionale e a dare le carte non sarebbe più Conte. Renzi intanto ha sentito al telefono la settimana scorsa Silvio Berlusconi. "Molti dei miei smaniano per dare una mano a palazzo Chigi", ha ammesso il Cavaliere al leader avversario, "ma ti do la mia parola d' onore che questo aiuto non potrà mai e poi mai arrivare sulla giustizia. Su questo i nostri voti non li avranno né oggi né in futuro".

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