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Campagna elettorale, Letta ha guadagnato 72mila euro

Enrico Letta visto da Benny

La differenza tra costi e fondi raccolti sorride al premier. In rosso la Borletti Buitoni per quasi 60mila euro

Giulio Bucchi
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C'è chi per conquistare una poltrona di palazzo ha davvero rimesso una fortuna. Enrico Letta invece ha trovato il biglietto vincente della lotteria. Che il 2013 sia stato l'anno della sua sfacciata fortuna, era evidente a tutti. Restato quasi nell'ombra durante la campagna elettorale del febbraio scorso, a fare il portatore di acqua per il candidato premier Pier Luigi Bersani, è riuscito a conquistare la poltrona più ambita della politica (quella da cui si guida il governo) grazie alla rovinosa caduta elettorale del suo partito e alla certo non esemplare gestione delle trattative post elettorali da parte di Bersani. Insomma, Letta al governo c'è arrivato grazie a quel fattore «c» di cui sembrava dotato a sinistra il solo Romano Prodi. Un fattore che purtroppo per tutti gli italiani regala fortuna al portatore sano, ma non  è contagioso: nessun altro ne riesce a beneficiare. Questa gran fortuna era comunque nota. Non si sapeva però che Letta ne aveva goduto perfino in campagna elettorale. Un tempo era il vero cruccio di tutti i politici, ora che c'è il Porcellum e basta essere nominati e piazzati bene in lista, per gran parte dei candidati non c'è bisogno di mettere gran mano al portafoglio: al massimo si dà un contributino al partito che lo ha nominato. I grandi dirigenti della politica invece qualche sforzo in più lo devono fare: i costi della campagna elettorale prevedono anche il loro contributo. Letta non si è sottratto al dovere, e ha fatto la sua bella campagna elettorale. Non ha speso poco, visto il Porcellum: 47.374,25 euro. Conoscendo il suo destino però anzitempo ha lanciato una campagna di raccolta fondi per la sua avventura di secondo piano (nessuno avrebbe scommesso un cent sul fatto che sarebbe arrivato a palazzo Chigi). E ha raccolto la bellezza di 119.775,15 euro di fondi, quasi tre volte le necessità. Un caso clamoroso di politico che fa una campagna elettorale e per ottenere uno scranno da deputato (a cui poi è stata addirittura legata la poltronissima di palazzo Chigi) non solo non spende un cent, ma ne guadagna addirittura 72.400,90. Avrebbe potuto metterseli in tasca e puntare a fare entrare in crisi qualsiasi governo entro un anno, per fare un'altra campagna elettorale e guadagnare altri fondi: con somme così avrebbe vissuto più che dignitosamente in un anno. Ma al governo è andato lui, e così quei 72.400,90 euro sono stati devoluti in beneficienza a più soggetti (uno, misterioso, si è visto donare poco meno di 50 mila euro). Nessuno degli attuali componenti del governo è riuscito a fare bingo come Letta. Altri quattro però sono riusciti a non rimetterci, conquistare una poltronissima e perfino a guadagnare qualche spicciolo in campagna elettorale (fra 41,48  e 862,76 euro). Laura Boldrini ad esempio è arrivata alla presidenza della Camera diventando deputato per la prima volta e mettendosi in tasca 474,4 euro, visto che ha speso meno di quanto raccolto. Guadagnava comunque bene prima di fare il politico: nel 2012 ha incassato 94.304,63 euro netti di stipendio come funzionario Unhcr, più 6.885 euro dal reddito degli immobili posseduti (nel 730 c'è solo questa somma, perché il resto non veniva tassato in Italia). Per scendere in politica ha speso 5,708,70 euro, raccogliendone però dai fan 6.183,10. Avrebbe dovuto insegnare la tecnica al suo collega Piero Grasso, che invece ha rimesso di tasca sua per diventare senatore (ottenendo poi la poltronissima di palazzo Madama) 19.964,14 euro. Anche lui non le la passava male prima: aveva un reddito lordo di 176.499 euro. Tra chi è riuscito a guadagnare in campagna elettorale ci sono i sottosegretari Pd Giuseppe Beretta e Marco Minniti e anche il ministro Dario Franceschini. Altri 5 membri del governo comunque sono riusciti a chiudere in pari. Tra loro anche il viceministro dell'Economia Stefano Fassina, che in realtà avrebbe guadagnato 12 mila euro, ma ha preferito girarli al Pd laziale. In pari anche due minitre donne: Beatrice Lorenzin e Nunzia De Girolamo. La prima però ha speso zero e raccolto zero. La seconda ha fatto pari spendendo 20 mila euro e raccogliendone altrettanti. In fondo alla classifica invece Ilaria Borletti Buitoni, che era assai benestante, ma non aveva fan, e ha speso per la sua prima campagna elettorale la bellezza di 59.482,54 euro (tutti in perdita). Ci ha rimesso non poco anche l'ex segretario Pdl e attuale leader del Nuovo centrodestra Angelino Alfano: ha speso 43.514,35 euro e ne ha ricevuti appena 8.472,58, rimettendo di tasca propria più di 35 mila euro. Alfano non  sembra un gran fund raiser: dai sostenitori ha ricevuto cash appena 72,58 euro. Gli altri 8.400 euro erano infatti beni in natura: passaggi aerei offerti come contributo da una società privata di aerotaxi che ha trasportato il 22 febbraio Alfano prima da Roma a Napoli e poi da Napoli a Catania in serata… di Franco Bechis        

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