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Il ministro Lupi querela il suo vice De Luca: "Mi diffama"

"Imbecille, ti arroto, sembri la figlia di Fantozzi". Le comiche al dicastero Infrastrutture: il numero 1 porta in tribunale il suo braccio destro

Roberto Procaccini
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"Imbecille, ti arroto, sembri la figlia di Fantozzi". Il governo Letta conquista il primato di essere il primo esecutivo dove un ministro querela per diffamazione un suo viceministro. E' esattamente quanto successo tra Maurizio Lupi (titolare del dicastero Infrastrutture) e il suo vice, il democratico Vincenzo De Luca. Le frizioni tra i due sono iniziate dall'insediamento stesso del governo. Il motivo degli attriti? Le deleghe. De Luca, che è contemporaneamente sindaco (di Salerno) e membro del governo, non sceglie, pur sollecitato dall'Antitrust, quale delle due poltrone abbandonare. In attesa che il focoso sindaco si decida (e non pare intenzionato a farlo in tempi brevi), l'esecutivo si è astenuto dal conferirgli le deleghe, mantenendolo così alla dimensione di sottosegretario. Ecco, De Luca, che non rappresenta proprio il prototipo del gandhiano, ha sottoposto per mesi il suo superiore Lupi a un intenso fuoco di fila: gli ha dato dell'imbecille, ha minacciato di "arrotarlo" e lo ha paragonato a Mariangela, la figlia di Fantozzi. A mezzo stampa, poi, ha più volte gettato ombre sulla gestione del ministero da parte di Lupi: "la considera la sua bottega", ha detto, "non mi vogliono perché do fastidio le lobbies". Il ministro ha retto il gioco per otto lunghi mesi, ma ora si è stufato. E annuncia (tramite il suo avvocato) azioni legali contro il suo vice: "Querelo De Luca, devo capire solo se farlo al tribunale di Milano o di Salerno".

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