Enrico Letta: "Matteo Renzi ossessionato dal potere"
Battuto, disarcionato, umiliato. Enrico Letta vive con disappunto e rancore le sue ultime ore da premier, prima delle dimissioni che presenterà domani, martedì 14 febbraio, a Giorgio Napolitano. L'inner circle del premier uscente parla di un Enrico "sereno", insiste sull'atteggiamento "zen" di cui lui stesso ha parlato nelle ultime, convulse, ore. "Ho fatto quello che potevo, non ho recriminazioni, ho la coscienza a posto", dice ai suoi. Domani presiederà l'ultimo Cdm, quindi una riunione del Cipe e infine un vertice sui marò. Poi il sipario sulla sua tribolata parentesi a Palazzo Chigi calerà definitivamente, salirà al Colle e rimetterà il mandato a Re Giorgio. Fonti parlamentari riferiscono che l'inquilino del Colle vorrebbe insistere affinché Letta entri nel governo di Renzi, una circostanza che però Enrico non vuole prendere in considerazione, nemmeno se - come si dice - in ballo ci fossero il ministero dell'Economia o quello degli esteri. Letta, dicono i suoi, vuole uscire in punta di piedi, senza alzare la voce. Il duro attacco - Però le agenzie di stampa raccontano anche dell'umore nero del premier uscente, riportano alcune sue frasi durissime, consegnate ai fedelissimi e poi uscite dalle segrete stanze di Roma. "Non si tratta di un giorno in più o in meno, anche oggi si è capito che Matteo Renzi ha sempre voluto prendere il mio posto", ha spiegato. A Renzi, secondo quanto affermano fonti parlamentari, Letta rimprovera "l'ossessione del potere", il "cinismo per aver mirato da sempre alla poltrona del governo". Il giudizio sulla manovra di Matteo è tutt'altro che positivo. Quello che però ha letteralmente fatto infuriare Letta è il riferimento fatto da Renzi in assemblea alla "palude", quando ha detto "usciremo dalla palude". "Io sono stato nella palude - ha detto Letta - per colpa del Pd". Un durissimo atto d'accusa contro il suo partito, contro Renzi, che avrebbe paralizzato il Paese per tornaconto personale. Infine una previsione tutt'altro che di buon augurio per il prossimo premier: "Il governo Renzi, qualora riesca a nascere, può durare sei mesi. E' legato ai desiderata di Berlusconi, che potrebbe in ogni momento staccare la spina, ritrovando un accordo con Alfano e Casini per andare al voto".