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Sicilia: vescovi,da governo improvvisazione e protagonismo mediatico su province

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Palermo, 19 feb. - (Adnkronos) - "Suscita allarme e preoccupazione l'irrisolta vicenda della tanto propagandata riforma delle Province, che finora ha prodotto solo l'abolizione dell'esistente e il protrarsi delle gestioni commissariali". A dirlo sono i vescovi siciliani, riuniti a Palermo in occasione della Sessione invernale della Conferenza episcopale siciliana, parlando del ddl che prevede la cancellazione degli enti intermedi e la creazione del liberi consorzi dei comuni. Un testo, attualmente all'esame dell'Assemblea regionale siciliana, ma che ha registrato ieri il ko del Governo targato Crocetta proprio su uno dei cardini della riforma: l'istituzione delle città metropolitane. Secondo la Chiesa siciliana, seppur "lodevole" l'intento di ridurre i costi degli apparati politici, la riforma avrebbe dovuto inquadrarsi in "un organico processo di riforma istituzionale chiamato a riconsiderare le stesse competenze della Regione". Al contrario, accusano i vescovi siciliani, l'Esecutivo "ha privilegiato un diverso approccio, determinato essenzialmente da esigenze di protagonismo mediatico, gettando nel caos le Amministrazioni provinciali siciliane con gravi disagi per taluni settori della vita sociale, come l'istruzione e le infrastrutture, o le società partecipate con ricadute sui cittadini". Da qui l'auspicio che il dibattito possa ricondursi a "minore improvvisazione e a maggiore senso di responsabilità senza rinunciare, a costo di riconoscere eventuali errori sin qui compiuti, all'esercizio di una seria attività legislativa che sappia anteporre il bene di tutti i cittadini a quello di interessi di parte".

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