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Sardegna: guerra bipartisan al 'porcettum', seggi incerti in Consiglio

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Cagliari, 22 feb. - (Adnkronos) - E' guerra al 'porcettum', così è stata definita la legge elettorale statutaria della Sardegna, dopo il risultato delle urne del 16 febbraio, riprendendo la più celebre definizione del 'porcellum' nazionale. A 6 giorni dalla chiusura delle urne, una difficile interpretazione della legge non permette ancora di capire a chi e in quale collegio verranno attribuiti i seggi con i 'resti', le particelle numeriche infinitesimali sulle quali si stanno giocando 3 o 4 seggi in consiglio regionale. Piovono critiche da sinistra e da destra, quella più grave è di incostituzionalità. Sono pronti i ricorsi alla Corte costituzionale, il primo annunciato dal deputato del Pd Giampiero Scanu, poi le critiche di Antonio Satta (Upc), Giovanni Pilleri (Riformatori sardi), spiegazioni sono attese da Matteo Sanna (consigliere di Fdi non rieletto), tutti della Gallura, che, come territorio, perde 3 consiglieri regionali su 5, iL Medio Campidano 2 su quattro, l'Ogliastra uno su due. E assegna in maniera sporporzionata consiglieri regionali alle circoscrizioni di Cagliari e Sassari, penalizzando i territori meno popolati. La macchina elettorale infatti è andata in tilt a Sassari, Oristano, Cagliari e nella stessa Gallura, con plichi di schede inviati nei tribunali circoscrizionali per la conta dei voti perchè le operazioni di spoglio non si sono concluse nei tempi previsti dalla legge, ovvero 12 ore dopo l'inizio del conteggio. Il problema è da ricercare soprattutto nel 'lenzuolo' con tutti i simboli dei partiti stampati su una casella che si sono ripetuti nella casella riservata alla votazione del presidente. (segue)

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