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Letta va da Fazio e dà i tre giorni ad Alfano: fiducia mercoledì

Dopo il vertice con Napolitano, Letta va a "Che tempo che fa" e 'slitta' la fiducia di 24 ore: vuole dare ad Angelino il tempo di trovargli una maggioranza
di Matteo Legnani domenica 29 settembre 2013

2' di lettura

Un'ora dopo la conclusione del colloquio al Quirinale col capo dello Stato, il premier Enrico Letta si collega dal suo studio di Palazzo Chigi con lo studio di "Che tempo che fa", in onda su Rai 3. E mette subito le carte sul tavolo, annunciando che la richiesta di fiducia al Senato ci sarà non martedì, come era inizialmente previsto, ma mercoledì. Esattamente come gli aveva chiesto, qualche ora prima, il segretario del Pdl Angelino Alfano, che spera così di avere più tempo per trovare nel gruppo del Pdl a Palazzo Madama i voti per consentire all'esecutivo di andare avanti. Mercoledì è il termine ultimo possibile perchè il voto di fiducia preceda il voto della Giunta per le elezioni sulla decadenza di Berlusconi da senatore, previsto per venerdì 4 ottobre. In collegamento con Fabio Fazio, Letta parla poi dei temi sui quali intende chiedere la fiducia e su cui intende lavorare una volta riottenuta la fiducia (ma l'Iva al 22% ormai è andata). Poi, Fazio gli fa la domanda chiave: "Ci spiega dove pensa di trovare i voti per una nuova maggioranza?" E Letta manco si nasconde, citando subito il coconfronto politico che in atto da qualche giorno all'interno del Pdl. "Il dato è tutto politico e legato a quel che succede nel Pdl, dove è in atto un dibattito politico importante e molto profondo. I sondaggi ci dicono che gli elettori del Pdl sono contro la fine di questa esperienza di governo e importanti esponenti del Pdl, tra cui anche alcuni ministri, hanno preso le distanze dalla linea dettata ieri da berlusconi" spiega Letta. Poi il conduttore gli chiede se si attende un ripensamento anche da parte di Silvio Berlusconi, visto che il leader Pdl ha detto di voler votare la fiducia se l'esecutivo aprirà su Imu ed Iva. Ma qui Letta si fa prudente e spiega di aver "perso ormai da giorni il filo delle varie posizioni politiche espresse". Poi racconta un aneddoto in puro stile berlusconiano: dice, Enrico, che la situazione italiana gli fa "venire in mente un film che ho visto qualche anno fa da ragazzo. 'Il giorno della marmotta'. Ecco, ho l'impressione che da vent'anno l'Italia viva quel che succede al protagonista del film, che ogni giorno si sveglia e rivive la stessa giornata". 

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