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Coronavirus, Giuseppe Conte sotto pressione per il decreto economico: destra e sinistra d'accordo, stop ai pagamenti in tutta Italia

Dopo aver esteso la zona protetta all’Italia intera e aver inasprito le misure restrittive, Giuseppe Conte è alle prese con il decreto più importante, quello legato all’economia. Stavolta il premier si gioca tutto, un intervento non abbastanza incisivo potrebbe avere gravi ripercussioni sugli italiani: a mettergli la giusta pressione ci pensano i partiti dell’opposizione, ma anche quelli della maggioranza. Il centrodestra in blocco ha chiesto uno sforzo immediato per garantire lo stop ai mutui, alle tasse e alle bollette su tutto il territorio nazionale e anche gli ammortizzatori sociali in deroga e gli aiuti ad autonomi e professionisti. Per fare tutto ciò servono molti più soldi dei 7.5 miliardi previsti fino ad ora.

La notizia è che anche dal Partito Democratico arrivano le stesse richieste: il presidente dei senatori dem, Andrea Marcucci, sottolinea che il decreto deve contenere “per forza la sospensione in tutta Italia dei pagamenti di tributi, mutui e bollette. Giustamente invitiamo tutti a stare a casa perché la priorità in questo momento è contenere il virus”. Ma allo stesso tempo “dobbiamo togliere la preoccupazione a tantissime aziende, imprese familiari, attività turistiche e famiglie in difficoltà”. In precedenza sull’argomento era intervenuto il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli: “Stiamo lavorando nella direzione della sospensione dei pagamenti su tutto il territorio nazionale”, che potrebbe iniziare già dalla prossima scadenza fiscale del 16 marzo. Per fare ciò è ovvio che 7.5 miliardi non bastano: “Chiederemo un deficit leggermente più alto per avere più possibilità di intervento”. Si parla di salire a 10 miliardi, comunque meno di quanto si spende per il solo Reddito di Cittadinanza…