Serrata

Coronavirus, Giuseppe Conte conferma: "Inevitabile la proroga del blocco totale". La fine? Data da destinarsi

In un giorno, 475 vittime. Il coronavirus in Italia non ne aveva mai fatte tante in 24 ore. E nemmeno in Cina. Certo, la curva dei contagi cresce in termini percentuali sempre meno. Ma lo scenario è catastrofico. Siamo nel bel mezzo della guerra. Ed in questo contesto, raccolte dal Corriere della Sera, ecco le parole di Giuseppe Conte. Il premier che conferma ciò che davamo ormai per scontato da giorni: il blocco totale durerà ben oltre il tre aprile. Ma non solo: probabili nuove misure ancor più stringenti e la chiusura di tutte le aziende che non sono reputate "strategiche".

"Abbiamo evitato il collasso del sistema, le misure restrittive stanno funzionando, ed è ovvio che quando raggiungeremo un picco e il contagio comincerà a decrescere, almeno in percentuale, speriamo fra qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di prima - premette il presidente del Consiglio -. Al momento non è ragionevole dire di più, ma è chiaro che i provvedimenti che abbiamo preso, sia quello che ha chiuso molto delle attività aziendali e individuali del Paese, sia quello che riguarda la scuola, non potranno che essere prorogati alla scadenza", conferma.

E ancora. "Bisogna usare il buonsenso e agire tutti con la massima consapevolezza, le sanzioni penali per chi trasgredisce ci sono e verranno applicate in modo severo e sono d’accordo con quei sindaci che hanno chiuso anche le ville e i parchi, una cosa è fare attività sportiva un’altra è trasformare i luoghi pubblici in punti di assembramento, cosa inammissibile. Al momento non sono previste altre misure restrittive di largo respiro, ma se non saranno rispettati i divieti dovremo agire".

Per quel che riguarda le chiusure aziendali, l'ipotesi sul tavolo propone di considerare "strategiche" tutte quelle quotate a Piazza Affari, comprese banche e istituti finanziari: "Stiamo studiando il provvedimento, di sicuro non consentiremo a nessuno di approfittare di un momento di debolezza del nostro Paese", risponde Conte assicurando che anche in questo settore l’esecutivo è pronto a prendere misure estreme. Ma oltre alle parole, per difendere un sistema economico già ampiamente moribondo, servono i fatti.