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Pier Ferdinando Casini contro Christine Lagarde: "Sparata consapevole? Anche peggio"

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"Un'opportunità per dimostrare che esiste". Pier Ferdinando Casini definisce così la gestione dell'emergenza coronavirus da parte dell'Unione europea. "Anche i più europeisti come me - ammette con non poca amarezza sulle colonne del Messaggero -, alla fine di questa emergenza, debbano constatare che l'Europa non c'è. Le risposte arrivate fino a oggi sono deludenti". Ultimo ma non per importanza l'esordio di Christine Lagarde che, di fronte alle richieste di aiuto italiano, ha risposto con un bel "non siamo qui per ridurre lo spread". "L'esordio della nuova leadership della Banca centrale europea (Bce) è stato devastante e ci ha fatto capire fino in fondo quanto sia stato fondamentale il ruolo di Mario Draghi in questi anni. I casi sono due: o Lagarde ha consapevolmente riportato un parere tedesco, e questo sarebbe inammissibile, oppure lo ha fatto senza rendersene conto, e allora sarebbe quasi peggio".

 

Un parere che, per il senatore del Gruppo delle Autonomie ed ex presidente della Camera, rispecchia anche Ursula Von der Leyen. Le rassicurazioni del numero uno della Commissione europea "sono solo acqua fresca", perché Bruxelles dovrebbe prendere subito provvedimenti, "derogare drasticamente al Patto di stabilità, emettere gli eurobond e utilizzare il Mes per aggredire la crisi senza furbate". D'altronde sull'epidemia arrivata dalla Cina non ci sono dubbi: "Se qualcuno pensa che al termine di questa crisi la vittima designata debba essere l'Italia, perché abbiamo fatto i tamponi mentre gli altri non li facevano, è fuori dal mondo e dimostra che l'Europa non esiste. E perdere proprio ora l'occasione di creare una unità europea sarebbe da irresponsabili", altrimenti - e qui non ci piove - "daremmo ragione ai sovranisti nazionali" che l'Ue non l'hanno mai vista di buon occhio.

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