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Coronavirus, Attilio Fontana: "Ho chiesto parere legale, possiamo scavalcare il governo"

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A spegnere le polemiche ci ha provato Giuseppe Conte, con un'intervista a La Stampa. Missione fallita. Attilio Fontana, infatti, non arretra di un millimetro e conferma che la Lombardia è pronta a fare da sola. Resta da capire se i decreti del governo possano essere scavalcati dalle regioni, il tema è ovviamente quello della stretta per coronavirus, che dal Pirellone invocano più severa. E Fontana, nel corso di una conferenza stampa tenuta nella mattinata di lunedì 23 marzo, ha spiegato: "Evidentemente esistono dei dubbi circa il fatto che debba valere, nei punti in cui c'è un conflitto, l'ordinanza della Regione, in cui ci sono delle limitazioni maggiori rispetto al provvedimento di Roma. Ho già chiesto un parere all'ufficio legale per avere una risposta ed è stata che deve valere l'ordinanza regionale. In ogni caso, ho mandato una nota formale alla ministra Lamorgese, che ho appena sentito, in cui chiedo che il ministero esprima il suo parere e ci dica formalmente se si deve applicare la mia ordinanza o il Dpcm per evitare ogni tipo di confusione".

Insomma, Fontana è passato dalle parole ai fatti: la richiesta di un parere legale per comprendere se le sue ordinanze regionali possano scavalcare il decreto. E l'immediata conferma, sbandierata in conferenza stampa. Insomma, lo scontro non rientra ma si acuisce: il decreto chiudi-Italia ha scatenato polemiche e incertezze, ovvio che Fontana voglia fare in prima persona. Dunque, il governatore ha speso una battuta sulle ultime cifre in arrivo dalla Lombardia per quel che concerne decessi e contagi: "Non abbiamo ancora i numeri definitivi, ma i dati mi sembrano in linea con quelli di ieri", ha spiegato.

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