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Vaticano, retroscena: c'è Papa Francesco dietro lo stop di Giuseppe Conte alla patrimoniale del Pd

I cinquestelle sono stati chiari con Giuseppe Conte: "Se l'Italia dovesse chiedere accesso al fondo Salva Stati noi voteremmo contro senza se e senza ma. Tutto dipende dal voto del Senato il 23 aprile sul Mes. Problemi di numeri ed equilibri, scrive Affari italiani, perché a palazzo Madama la maggioranza non è affatto solida. Sullo sfondo restano dunque le tensioni tra dem e 5Stelle, con i primi che continuano a difendere l'operato del commissario Gentiloni e del ministro Gualtieri e non gradiscono affatto il super attivismo del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

 

 

Dietro Conte ci sono tante manovre. C'è chi spera che alla fine cada per poter dare vita ad un governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi o addirittura da Vittorio Colao e chi invece cerca di puntellare Giuseppi, perché non vuole dare spazio all'opposizione. Il contributo di solidarietà lanciato dal Pd ha creato malumori ed imbarazzi nella maggioranza. Ma non solo all'interno del governo: anche in Vaticano sono sobbalzati appresa la notizia. "Sarebbe il regalo più grande che si possa fare ora ai sovranisti tanto più se unito alla discussione in corso sul Mes" il refrain che circolava tra le sacre mura. Insomma, se si vuole avere Salvini e Meloni al 51% non c'è niente di meglio che inondare il paese di tasse. Scenario che Papa Francesco non vuole nemmeno prendere in considerazione. Da qui il repentino dietrofront del Premier Conte, "costretto" quasi a fingere di non averne mai sentito parlare, conclude Affari italiani.