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Federica Mogherini, 14mila euro al mese al Collegio Europeo? A ottobre disse: "Non tornerò in Italia"

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Federica Mogherini lo aveva detto nell' ottobre scorso: non tornerò in Italia, lì si cerca sempre il conflitto. Resterò a Bruxelles. Ma a fare cosa, ci si era chiesti? La vita non è così a buon mercato nella capitale del Belgio e dell' Unione Europea. Nel frattempo Federica, romana, 46 anni, ha dovuto lascire l' incarico di Alto Rappresentante dell' Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza: i fedelissimi di Jean-Claude Juncker sono stati sostituiti da quelli di Ursula von der Leyen e a guidare la diplomazia continentale ora c' è lo spagnolo Josep Borrell.

Un paio di giorni fa esce su Libération una indiscrezione dal titolo: "L' Unione europea si prende cura dei suoi ex dirigenti". Secondo Jean Quatremer, autore dell' articolo e corrispondente da Bruxelles del quotidiano della sinistra francese, per la Mogherini si starebbero per aprire le porte del Collegio Europeo di Bruges. L' ex assistente di Veltroni ne diventerà presto rettore. Non è un posto di poco conto: a parte lo stipendio - 14mila euro mensili lordi (che finiscono però dimezzati con l' aliquota della tassazione belga al 50%) - si tratta di guidare la scuola di formazione superiore per i dirigenti europei. La futura élite continentale (o la casta di burocrati non eletti, come diceva Nigel Farage). L' istituto ha due campus, a Bruges e a Natolin (nei pressi di Varsavia). Insomma un bel colpo per la Mogherini che diventerebbe il primo cittadino italiano a ricoprire quell' incarico.

 

ALTA QUALITÀ
Libération però ricorda che secondo lo statuto del Collegio nato nel 1949 su iniziativa di De Gasperi, Churchill e Paul-Henri Spaak, il rettore deve possedere «qualità accademiche di sostanza nel campo degli studi europei, una esperienza provata nell' amministrazione e gestione di una struttura accademica di una certa complessità come pure di essere in grado di combinare la ricerca dell' eccellenza accademica a livello internazionale con una sana gestione del budget». Francamente, si fatica a vedere in questo profilo di accademico di alto livello l' esponente piddina che nel curriculum può mettere solo la laurea in scienze politiche alla Sapienza (tesi sul rapporto tra religione e politica nell' Islam). Niente dottorato, nessuna esperienza accademica, se non le lezioni come visiting professor presso lo stesso Collegio di Bruges.

Da quando un anno fa sono cominciate ad arrivare le candidature alla successione del rettore attuale, il tedesco Jörg Monar, in scadenza di mandato, numerosi professori con eccellenti carriere universitarie alle spalle sono stati scartati. Fino al nome di Federica. Come è stato possibile? Il consiglio di amministrazione dell' università, spiega Quatremer, è presieduto dall' ex presidente del consiglio europeo (2009-2014) Herman Van Rompuy; il Collegio è finanziato al 50% dalla Commissione (12 milioni di euro l' anno, il resto lo danno il Belgio e la Polonia) e il 22 aprile scorso Ursula von der Leyen avrebbe dato il suo ok alla nomina della ex Alto Rappresentante.

 

CORSI E RICORSI
Risultato: per il consiglio di amministrazione è difficile opporsi ai desideri della commissione. E così il 72enne Van Rompuy, democristiano di lingua fiamminga, ha dato il via libera alla nomina, proprio come accadde nell' agosto 2014 quando annunciò la nomina di Federica alla poltorna di ministro degli esteri eruopeo. Che coincidenze. Libération precisa che, in qualche modo cosciente della stravaganza della nomina, e per prevenire critiche circa possibili conflitti di interesse, il comitato etico della Ue ha deciso che il nuovo rettore italiano non possa essere coinvolto nelle richieste di sovvenzioni europee.
Per ora non ci sono state reazioni alle indiscrezioni parigine. Quatremer è un giornalista molto noto in Francia e a Bruxelles: è un pasdaran dell' europeismo, fra le "vittime" dei suoi scoop ci sono nomi eccellenti come Dominique Strauss-Kahn e Martin Selmayr, il capo di gabinetto di Juncker.

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