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Romano Prodi, impensabile confessione: "Io e Berlusconi d'accordo sul Mes. Per una volta abbiamo giocato insieme"

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Romano Prodi, 80 anni, intervistato dal Venerdì di Repubblica racconta come passa i giorni della sua quarantena: corre in solitaria sul tapis roulant per dieci chilometri al giorno. Inevitabilmente l'ex premier parla dell'Europa che rischia di frantumarsi davanti all'emergenza cronavirus, lui che è stato presidente della commissione europea. "Penso che l’allarme per il virus potrà addirittura invertire la tendenza alla dissoluzione. Penso che nel disastro comune troveremo nuove ragioni per stare insieme. Finita l’emergenza sanitaria, ci sarà una recessione tremenda e ogni Paese avrà ancora più bisogno degli altri per rimanere in piedi. Se ognuno andrà per la sua strada saremo più deboli, più sottomessi ai colossi come la Cina e l’America. E poi come farà la tedesca Volkswagen a sostituire i pezzi che produciamo per loro in Italia? E l’Olanda? A chi li venderà i tulipani? Orban? È gravissimo che il Partito popolare europeo non lo abbia ancora cacciato. Cosa aspettano?".

 

 

 

 Il virus si è portato via l’egoismo degli Stati? "Il pericolo ci ha fatto salire tutti sulla stessa barca. Da solo non si salva nessuno. Pensi alla crisi greca di dieci anni fa. Era una cosa che poteva essere risolta con un prestito, ma la Germania andava a elezioni e Angela Merkel non se l’è sentita di mettersi contro la sua opinione pubblica. Così la piccola crisi della Grecia è diventata una valanga". Sull’utilizzo del Mes, il fondo salva-Stati, Berlusconi è d’accordo con lei. È la prima volta: "Due ragazzi come noi che per una volta giocano insieme è una bella cosa, no?".

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