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Giuseppe Conte, Decreti Sicurezza rinviati a settembre. Pd e M5s divisi, se il premier tocca Salvini salta?

mercoledì 1 luglio 2020

3' di lettura

Rimandate per la terza volte le modifiche al decreto Sicurezza. Ieri il vertice di discussione al Viminale tra il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e gli esponenti della maggioranza ha portato ad un nulla di fatto. Il ministro avrebbe dovuto portare un testo che accoglieva diverse integrazioni in base alle proposte dei partecipanti al tavolo ma le indicazioni del Movimento 5 Stelle sono all'ultimo momento quindi è tutto rimandato ad un prossimo incontro previsto per il 9 luglio. C'è l'ipotesi, su cui spingono i Cinquestelle, che la presentazione del provvedimento in Consiglio dei ministri possa essere rimandata a settembre.

"È stato un vertice molto utile perché sono stati approfonditi in modo rilevante diversi aspetti e sono stati compiuti passi avanti significativi. Tra le forze di maggioranza c'è stata grande sintonia per intervenire sui decreti e per farlo in profondità, andando ben oltre le osservazioni del Capo dello Stato. Si è inoltre condivisa la necessità di rivedere complessivamente le politiche migratorie", ha detto  il vice Ministro dell'Interno, Matteo Mauri, mentre per  il responsabile Sicurezza Pd Carmelo Miceli,  "Come Partito democratico", proseguono, "siamo soddisfatti che le questioni principali che avevamo posto abbiano trovato sostegno e condivisione".

Uno dei punti 7 punti presentati ieri dai grillini, sui cui l'accordo traballa riguarda le multe alle navi delle Ong, contenute nel dl Salvini, i grillini vorrebbero mantenerle (sanzioni comprese tra i 10 mila e i 50 mila euro) mentre Pd, LeU e Italia Viva vorrebbero invece eliminarle del tutto. E in caso di reiterazione con la stessa nave, la confisca, "procedendo immediatamente a sequestro cautelare", si legge nel documento. Si tratterebbe comunque di una riduzione, rispetto a all'ammenda amministrativa che arriva fino a 1 milione di euro per chi salva i migranti, contenuta nel decreto Sicurezza bis, su cui si era espresso negativamente anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

«Per noi sono inaccettabili», spiega la senatrice Loredana De Petris (LeU). «Esiste un codice di navigazione e qualora ci fosse un reato è già tutto scritto e disciplinato. Basta accanimento e pregiudizi verso chi fa attività di soccorso in mare».

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Un ostacolo non da poco visto cui si aggiunge un documento presentato lunedì sera dai grillini una revisione del sistema di accoglienza dei migranti che punta a una drastica riduzione del numero dei Cas, i centri di accoglienza straordinaria il cui numero negli anni è cresciuto a dismisura (oggi sono 4.963 nei quali trovano posto 62.613 persone) a vantaggio di un sistema Sprar.

Per i centri i prima accoglienza, il M5S propone una capienza massima di 100 posti, tracciando tutta una serie di servizi necessari, tra gli altri la mediazione linguistica e culturale, l'assistenza sanitaria e psicologica. Per i centri adibiti alla seconda accoglienza il M5S propone una serie di servizi per i migranti, tra cui l'insegnamento della lingua italiana e "percorsi di integrazione con le realtà presenti sul territorio, anche con progetti di inserimento lavorativo e formazione professionale".


Quanto ai permessi di soggiorno il M5S chiede siano "Convertibili in permessi di soggiorno per motivi di lavoro al fine di favorire i processi di integrazione". I pentastellati vorrebbero inoltre rafforzare un aspetto del primo dl Salvini, e cioè "la valenza del permesso per atti di particolare valore civile, accompagnando la "previsione del permesso anche per comprovata integrazione. Si prevede inoltre di permettere ai sindaci di segnalare ai prefetti competenti siffatti casi singolarmente". 


Il deputato Nicola Molteni (Lega) attacca il governo: "Difenderemo i decreti sicurezza dalla follia ideologica della sinistra e dall'incoerenza dei Cinque stelle. Con Salvini ministro abbiamo aumentato i controlli nei centri, chiuso le strutture di accoglienza diventati ormai dei lager, incrementato rimpatri ed espulsioni".

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