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Coronavirus, Luca Zaia si appella al governo: "Il caso vicentino presenta aspetti non irrilevanti, serve il penale"

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Luca Zaia non demorde: la sua linea contro il coronavirus è ancora durissima. "C'è poco da fare: con qualcuno la soluzione non può che essere il Trattamento sanitario obbligatorio. Il Tso. E bisogna inasprire le pene: qui si parla di vite umane, non di divieti di sosta" aveva esordito nella giornata di venerdì 3 luglio, saputo del manager vicentino che ha negato il ricovero e contagiato chiunque attorno a lui. Una situazione che mette certamente in allarme il governatore leghista del Veneto anche se tutto "è sotto controllo". "Sia chiaro - spiega al Corriere della Sera - la situazione resta sotto controllo. Dai 135 focolai di inizio giugno ora siamo appena sopra la ventina. Il nostro piano funziona. Ma il caso vicentino presenta aspetti non irrilevanti".

 

 

Ancora una volta Zaia si appella al governo affinché intervenga, faccia qualcosa: "Primo - prosegue - comportamenti di questo tipo devono avere rilevanza penale. Secondo, le multe devono essere esemplari. L'ho detto oggi al ministro Speranza: sotto lockdown, violazioni lievi erano penali e le multe andavano dai 400 ai 3.000 euro. Oggi, il penale è scomparso e le multe sono al massimo di 1.000 euro. Lunedì io farò un'ordinanza che serra il più possibile le maglie dell'isolamento fiduciario. Ma il governo deve intervenire". E lo sceriffo del Veneto, la cui linea posizione è stata indubbiamente ripagata con i consensi, è pronto a tutto pur di salvare e proteggere la propria regione.

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