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Silvio Berlusconi, il sospetto di Salvini e Meloni: retroscena vista-Quirinale, le mosse del prossimo autunno

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Sul palco sorrisi, strette di mano e attacchi congiunti al governo di Giuseppe Conte. Ma dietro a quel palco? Si torna a ieri, sabato 4 luglio, alla manifestazione del centrodestra unito a Roma, a Piazza del Popolo: Matteo Salvini, Giorgia Meloni ed Antonio Tajani. E si parla dei sospetti che nutrono i leader di Lega e Fratelli d'Italia nei confronti del Cavaliere, che da tempo si sta smarcando seguendo con Forza Italia una linea più soft, più europeista, per esempio favorevole al Mes (tema tabù alla manifestazione di sabato).

 

E secondo il Corriere della Sera, Salvini e Meloni nutrono dei sospetti relativi al prossimo autunno, quando con gli appuntamenti elettorali delle regionali alle spalle, "Berlusconi non dovrà più pagare dazio all'alleanza", scrive Francesco Verderami. E così se il governo entrasse in crisi, circostanza assai più che probabile per il prossimo autunno, il Cav potrebbe concordare una legge elettorale proporzionale e il sostegno, più o meno formale, ad un nuovo esecutivo. In cambio, avrebbe la possibilità di partecipare alla scelta del prossimo capo dello Stato, scelta sulla quale Lega ed Fdi, stando così le cose, potrebbero essere tagliati fuori.

 

Insomma, dietro al palco di piazza San Giovanni il sospetto correva. E quel sospetto, per certo, si sarà acuito oggi, domenica 5 luglio, giornata in cui Berlusconi ha rilasciato un'intervista a Il Giornale in cui ha rivolto un sostanziale appello a Salvini e Meloni, ossia di prendere in considerazione l'ipotesi di dar vita ad un nuovo governo nel caso in cui le elezioni non arrivassero subito. E, subito, non arriveranno.

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