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Luca Zaia, anche Le Monde si inchina al Doge: il plauso del quotidiano progressista al governatore del Veneto

G. Zul.
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Dipenderà dall'affluenza la percentuale di successo. E su questo punto ha battuto molto Luca Zaia in campagna elettorale. Il governatore uscente del Veneto infatti ha insistito sull'orgoglio dei veneti per «andare ai seggi e non dare nulla per scontato. Anche perché più gente vota, più il prossimo presidente regionale sarà forte per combattere le battaglie» care al Nordest. Una su tutti: l'autonomia. In effetti pure il ministro Boccia ha capito che non si può più rinviare la concessione di competenze e risorse al Veneto, dove già nel 2017 circa 2,5 milioni di elettori hanno chiesto di gestirsi al meglio le proprie risorse.

 

Facile che proprio il fatto di averci messo la faccia e il corpo in questi dieci anni da governatore, possano portare la lista di Zaia a essere la prima in Regione. Più della Lega, come successe (non è una novità come invece vogliono farci credere) nel 2015. Tutta Italia ha conosciuto il "Doge" durante le conferenze stampa della pandemia. Tutti, persino il quotidiano progressista francese Le Monde, hanno riconosciuto grandi meriti nella risoluzione dei problemi al presidente. Ma i veneti amavano già il suo pragmatismo e decisionismo. Cinque anni fa promise infrastrutture, una nuova sanità efficiente e ovviamente meno tasse. Ora ci sono più strade, ospedali buoni e zero addizionale Irpef (un record decennale). Non a caso Zaia è il più amato d'Italia. 

 

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