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Guido Crosetto indignato: "Niente stato di emergenza per le famiglie, in arrivo le cartelle esattoriali dall'Agenzia delle Entrate"

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Prorogato lo stato di emergenza per coronavirus, ma niente slittamenti sulle cartelle esattoriali. Accade in Italia dove il 15 ottobre, senza sconti né rinvii, arriveranno almeno 9 milioni di avvisi di pagamento. Il Decreto Agosto aveva già provveduto a far slittare dallo scorso 31 agosto a metà ottobre, per l'appunto, i termini di sospensione per i versamenti dovuti da cartelle di pagamento. Non dovrebbe accadere questa volta però. A meno di una proroga dell'ultimo minuto, l'Agenzia delle Entrate busserà puntualmente alla porta per riprendersi i pignoramenti sugli stipendi o sulle pensioni. Solo il governo potrebbe inserire un nuovo differimento del termine di altri 45 giorni o a fine anno come è stato chiesto al Senato. Ma la questione sembra ancora troppo remota. 

 

 

A convincere l'Agenzia neppure i numeri: stando a quanto riferisce il sottosegretario del ministero dell'Economia, Maria Cecilia Guerra il 96,6 per cento delle cartelle esattoriali sarebbe solo carta straccia. In parole povere dei 744 miliardi di crediti che lo Stato vanterebbe nei confronti dei contribuenti, solo 25 miliardi sarebbero ancora recuperabili. A favore di una posticipazione anche Guido Crosetto che, con un tweet, si sfoga: "Perché lo Stato di Emergenza non vala anche per le cartelle dell’Agenzia delle Entrate? Quello economico delle famiglie non conta?". A quanto pare no e il ritardo da parte dell'Inps nel versare la cassa integrazione ne è l'esempio.

 

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