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Carlo Calenda svela il ricatto del Pd: "Non esiste, cosa vogliono per permettermi di correre a sindaco di Roma"

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Carlo Calenda sta valutando la possibilità di candidarsi a sindaco di Roma: per questo attende i risultati di due sondaggi privati commissionati per misurarsi nel caso in cui decidesse di correre da solo o con il sostegno del Pd. Il quale però non è affatto sicuro di sostenere la sua candidatura, come svelato proprio dal leader di Azione: “Articoli e virgolettati spiegano che l’appoggio dei dem ad una mia eventuale candidatura dipende da ‘ammorbidimento dei toni verso il governo’. È bene chiarirsi prima: non esiste. Continuerò a fare opposizione all’esecutivo in modo fermo ma costruttivo. Qui si parla di Roma”.

Un intervento ineccepibile, quello di Calenda, che rimane coerente con la scelta di non schierarsi mai con il Movimento 5 Stelle, cosa che invece il Pd ha fatto tradendo se stesso. “Viste le condizioni in cui la città è ridotta - ha commentato Giorgio Gori, che si è espresso a favore del leader di Azione - la sua disponibilità andrebbe accolta dal Pd come un’insperata buona notizia”. Ma Calenda non è disposto a scendere a compromessi ed a far finta che tutto a un tratto è diventato sostenitore dell’operato del governo giallorosso. Tra l’altro l’ex ministro ha svelato che non pensava di candidarsi e che comunque non ha ancora deciso: “Avrei appoggiato un candidato forte. Ho fatto dei nomi. Ma possiamo scappare tutti dalla più difficile sfida amministrativa che c’è in Italia, mentre sosteniamo che il Paese può ripartire solo attraverso la buona amministrazione?”.

 

 

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