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Coronavirus, tensioni governo-regioni. Il commissario Arcuri: "Non hanno attivato 1600 posti di terapia intensiva"

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Crescono le tensioni tra governo e regioni. Dopo la conferenza Stato-Regioni, il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, ha chiesto conto degli investimenti fatti a livello locale. Ma non è stato l'unico a domandare spiegazioni ai governatori. Anche il commissario per l'emergenza, Domenico Arcuri, ha puntato il dito contro le regioni: "Non hanno attivato 1600 posti di terapia intensiva". Tornando al ministro, la contestazione è stata piuttosto dura: "Massima disponibilità e massima trasparenza, chi ha bisogno di aiuto lo dica, ma questo va fatto prima di intervenire su lavoro e scuola - ha detto Boccia -. In questi mesi sono stati distribuiti ventilatori polmonari ovunque: il problema è dove sono finiti i ventilatori, attendiamo risposte in tempo reale dalle regioni". L'attacco arriva dopo la decisione della Campania di chiudere le scuole fino al 30 ottobre per contrastare la diffusione del Covid.

 

 

 

Come riporta Repubblica, il ministro poi ha parlato direttamente della regione amministrata da Vincenzo De Luca: "La Campania prima del Covid aveva 335 posti letto di terapia intensiva. Il governo attraverso il commissario Arcuri ha inviato 231 ventilatori per le terapie intensive e 167 per le sub intensive. Oggi risultano attivati 433 posti, devono essere 566". Gli fa eco Domenico Arcuri: "In questi mesi alle Regioni abbiamo inviato 3.059 ventilatori polmonari per le terapie intensive, 1.429 per le subintensive. Prima del Covid le terapie intensive erano 5.179 e ora ne risultano attive 6.628 ma, in base ai dispositivi forniti, dovevamo averne altre 1.600 che sono già nelle disponibilità delle singole regioni ma non sono ancora attive", ha spiegato. Poi ha chiesto a tutti i territori di procedere con l'attivazione. Ci sono, infatti, altri 1.500 ventilatori disponibili, che però non saranno distribuiti prima dell'attivazione dei posti letto mancanti. 

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