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Matteo Salvini contro Giuseppe Conte dopo il dpcm: "Basta inseguire i baristi, scaricato tutto sulle spalle delle famiglie"

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“Gli italiani meritano chiarezza e sicurezza”. Così Matteo Salvini ha esordito nel suo intervento destinato al governo presieduto da Giuseppe Conte, con quest’ultimo che domenica sera ha firmato un nuovo dpcm a soli cinque giorni di distanza dall’ultimo. Dopo tante discussioni il premier ha deciso per una mini-stretta che non potrebbe non bastare per riportare sotto controllo una curva dei contagi da coronavirus che è in crescita costante da tre settimane. È probabile che tra 7-10 giorni l’esecutivo giallorosso debba stringere ulteriormente le maglie, intanto dal segretario della Lega - che è anche il leader del primo partito italiano, è bene ricordarselo - arriva qualche suggerimento: “Invece di inseguire bar, palestre e ristoranti si deve intervenire sul trasporto pubblico locale e fermare i ragazzi delle scuole superiori se serve. Sui mezzi di trasporto in questi mesi il governo non ha fatto niente, deve intervenire adesso prima che sia troppo tardi. E soprattutto deve farlo senza scaricare tutto sulle spalle di sindaci, famiglie e medici”. In precedenza Salvini aveva puntato il dito contro la ministra Lucia Azzolina per il seguente motivo: “Il governo parla di coprifuoco e di chiusura di bar, ristoranti e palestre ma organizza un concorso straordinario che farà uscire di scuola e girare per l’Italia oltre 60mila insegnanti. Questa è una follia, fermatela fin quando siamo in tempo”. 

 

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