Non ce la fa

Lucia Azzolina "ministra negazionista". Storace, numeri alla mano: "Le basterebbe una calcolatrice"

Una "ministra negazionista". Lucia Azzolina viene definita così da Francesco Storace sul Tempo per la sua ostinata battaglia per riaprire le scuole dal 4 dicembre, con il nuovo cosiddetto Dpcm Natale. "Non ce n'è Coviddi, stava per urlare l'altra notte in Consiglio dei ministri", ironizza l'ex governatore del Lazio. "Ma secondo lei, a che cosa si riferisce Nicola Zingaretti quando dice che ora il virus entra nelle case? E con chi, di grazia?". Secondo Storace, la ministra grillina dovrebbe chiedersi perché "i suoi colleghi ministri hanno fatto silenzio, a partire da quelli del Pd", di fronte alle sue pretese.



 

Basta dare un'occhiata ai dati dell'Istituto superiore di sanità per scoprire, suggerisce, "che l'aumento vertiginoso dei contagi - la famosa seconda ondata - è coinciso proprio con il momento di apertura delle scuole". Il punto non è solo la sicurezza delle scuole, ma quella di tutto il mondo che gira intorno ad esse, a cominciare dai trasporti pubblici. "Assieme alla De Micheli avete elaborato un piano per nuove linee? Avremo più autobus? Gli orari di ingresso saranno differenziati?", incalza Storace. Quindi un consiglio; concentrarsi su parole chiave come distanziamento, sanificazione, igienizzazione, areazione, tracciamento casi, isolamento casi, test a tappeto. "Se non si fa tutto questo - conclude Storace - il fallimento assicurato". Numeri alla mano, nella fascia di età fino a 19 anni, si è passati dai 9.544 contagiati del 25 agosto ai 102.419 del 7 novembre, quandp è diventata la fascia più colpita. Il 18 novembre, con la chiusura delle scuole, i giovani positivi erano 149.219, in media con le altre generazioni. Cara Azzolina, è il saluto di Storace, "è sufficiente una calcolatrice".