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Coronavirus, riunione del governo sulle nuove misure: vogliono tagliere i tempi sulle nuove serrate

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Le indiscrezioni circolavano dalla tarda serata di ieri, sabato 2 gennaio. E, puntuale, questa mattina è stata convocata una riunione "a sorpresa" per decidere le nuove restrizioni contro il coronavirus in vista del 7 gennaio (il 6 gennaio scade infatti l'ultimo dpcm). L'accelerazione, probabilmente, dovuta alla risalita dell'indice Rt ma soprattutto dei ricoveri, fattori che emergevano dal bollettino della vigilia. Al vertice convocato da Giuseppe Conte tutti i capi delegazione dei partiti di maggioranza, oltre ai ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza. Insomma, si tagliano i tempi per rinchiuderci. Ancora. Scontato infatti il ritorno alle zone rosse, con tre di queste che dovrebbero diventare arancioni: Calabria, Liguria e Veneto. Ma rischiano anche Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche. Il resto dell'Italia dovrebbe invece essere di colore giallo (almeno nei primi giorni), compreso l'Abruzzo che prima delle festività era arancione.

Ma come vi avevamo già anticipato in questo articolo, il governo starebbe valutando nuove serrate, ulteriori restrizioni. In primis il fatto di rendere tutta Italia zona rossa in ogni weekend, dunque con chiusura dei negozi non essenziali e limitazioni agli spostamenti anche all'interno del proprio comune. E ancora, chiusi ristoranti e bar. Tra le altre ipotesi anche quella di una "zona gialla rafforzata" sulla falsa riga di quella adottata nel corso di queste feste con l'ultimo dpcm, ossia stop allo spostamento tra le regioni e bar e ristoranti condannati a una chiusura che sembra eterna. E insostenibile. E ci si chiede se il governo, oltre che delle chiusure, parlerà di come accelerare sui vaccini, con l'Italia che arranca nella campagna e con il numero totale di iniezioni effettuate.

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