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Claudio Borghi, il 'reclutatore': "Non amo i voltagabbana, ma se il partito tradisce...". Nel mirino M5s e Giuseppe Conte

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Rumors indicano Claudio Borghi come il "grande reclutatore". Ossia? Starebbe contattando grillini per convincerli a passare con la Lega. E il deputato del Carroccio viene interpellato sul punto dal Corriere della Sera. E smentisce in modo secco: "Macché. No, l'unico senatore M5s di cui ho il telefonino è il presidente della commissione Bilancio, Daniele Pesco: era il mio omologo". Poi fanno notare a Borghi che qualche cambio di casacca "grazie ai suoi buoni uffici le è attribuito da tempo", per esempio con Marco Zanni. E Borghi replica: "Non mi faccia passare per un fan dei cambi di casacca. Io ho sempre detto che se uno vuole cambiare partito, prima si dimette dai mandati ottenuti con quel partito. Però, se invece è il partito a tradire quel che ha sempre detto, allora cambiare sarebbe doveroso - rimarca Borghi -. Chi aveva il mandato imperativo a bocciare il Mes e poi si trova a votarlo, cosa dovrebbe fare?", chiede retorico.

 

E insomma, il leghista lascia intendere che certi movimenti, effettivamente, potrebbero essere in atto. Movimenti che potrebbero condannare a morte politica Giuseppe Conte. E infine, sull'esito del voto di fiducia al Senato, Borghi spiega: "Dovrei augurarmi che l'operazione non vada in porto. Ma cinicamente, quasi ci spero. Sarebbe la replica del Prodi nel 2007, ricorda? Il ruolo dei senatori all'estero, quello dei senatori a vita... E anche allora, ci fu una parte di spicco per Clemente Mastella e Sandra Lonardo... E fu la miglior campagna elettorale possibile per il centrodestra. Che infatti stravinse", conclude sornione Borghi.

 

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