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Andrea Orlando, quando il 12 gennaio a Otto e Mezzo diceva: "Governo con Salvini? Nemmeno se il premier è Superman"

Rewind. Bisogna tornare allo scorso 12 gennaio, insomma meno di un mese fa, mica un'era geologica ma neppure uno scarso annetto. Giorni in cui si respirava la crisi di governo che avrebbe aperto Matteo Renzi (protagonista pochi giorni prima di quel 12 gennaio di un infuocato intervento al Senato contro Giuseppe Conte), crisi di governo che avrebbe condotto alla cacciata del presunto avvocato del popolo e all'esecutivo di Mario Draghi, in via di definizione proprio in questi giorni. Bisogna tornare allo scorso 12 gennaio, nello studio di Lilli Gruber a Otto e Mezzo su La7, dove come ospite d'onore c'era Andrea Orlando, vicesegretario del Pd.

 

E interpellato sull'imminente crisi di governo e sulla possibilità di trovarsi in un nuovo esecutivo magari con Matteo Salvini, ecco che il piddino rispondeva: "È un problema di antefatti. Dovremo gestire fondi europei con una destra che è antieuropea e una pandemia con una destra che è semi-negazionista. Non vedo le condizioni, aumenterebbe solo la confusione". E ancora, come se non fosse chiaro il suo pensiero, Andrea Orlando aggiungeva che non avrebbe appoggiato un governo di unità nazionale con Salvini "anche se è guidato da Superman". Poi, però, è arrivato Mario Draghi. Forse, per Orlando, superiore a Superman. E tutto è cambiato. Quelle del vicesegretario del Pd, insomma, sono parole che lo tormenteranno ancora a lungo.

 

Ma non è l'unico. Notevole quanto detto ieri, martedì 9 febbraio, da Matteo Orfini. Tempo fa, infatti, affermò: "Mai con i sovranisti". Frase che gli è stata ricordata: come la spiega, adesso? "Mai coi sovranisti? È una fase differente, c’è un governo del presidente. Il presidente Sergio Mattarella ha fatto appello a tutte le forze politiche. Ovviamente spetta al Presidente incaricato fare una sintesi e fare le proposte politiche che saranno sicuramente condivise dal Pd", ha risposto. Insomma, la fase è differente...