Fedelissimo

Roberto Garofoli, “era stato cacciato da M5s e Casalino”: ora sarà l’uomo-chiave di Mario Draghi

Mario Draghi ha prestato giuramento insieme alla sua squadra di governo nella giornata di ieri, sabato 13 febbraio, dopodiché ha tenuto il primo Cdm a Palazzo Chigi. La Stampa ha svelato un retroscena secondo cui un ministro gli avrebbe chiesto qual è il tipo di comunicazione al quale si ispirerà. La risposta si può riassumere in un classico “farò parlare i fatti”, che lascia intendere chiaramente che il nuovo premier parlerà molto meno di Giuseppe Conte e quando lo farà sarà nel pieno rispetto delle regole istituzionali.

 

 

Così facendo Draghi ha implicitamente invitato i suoi ministri a seguire lo stesso esempio: finora ha parlato due volte, quando ha ricevuto l’incarico da Sergio Mattarella e quando ha presentato la lista dei ministri, la terza sarà mercoledì al Senato per il voto di fiducia. Inoltre La Stampa ha svelato che Draghi è accompagnato da una sola persona, il nuovo sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli, descritto come “il più noto dei consiglieri di Stato, costretto a lasciare il ministero del Tesoro a fine 2018 per le pressioni dei 5 Stelle e del portavoce di Conte, Rocco Casalino”.

 

 

Per ora sarà l’unico ad aiutare il nuovo premier, per il quale è “la garanzia di una navigazione senza iceberg”. Ovviamente i grillini non la pensano allo stesso modo, dato che per loro rappresenta “uno dei mandarini più potenti e autoreferenziali della burocrazia” ma che non hanno altra scelta che ingoiarlo in silenzio.