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Mariastella Gelmini, "finita nel mirino di Roberto Speranza": cosa cambia nella gestione dell'epidemia

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Roberto Speranza ha perso un fido alleato che rispondeva al nome di Francesco Boccia e con il quale formava un blocco “rigorista” che ha sempre prevalso sugli “aperturisti”. Ora alla guida del ministero degli Affari regionali e delle Autonomie c’è Mariastella Gelmini e quindi l’equilibrio politico sarà tutto da ricostruire: a sinistra, e in particolare nel Pd, già temono che l’asse si sposti a destra e geograficamente al Nord, visto che ben nove ministri del governo di Mario Draghi sono lombardi. 

 

 

E lo è anche la Gelmini, che ieri ha incontrato Matteo Salvini per fare il punto della situazione: secondo il Corriere, però, Speranza non sarebbe particolarmente preoccupato dalla nomina della ministra di Forza Italia perché “nei primi incontri riservati ha mostrato di interpretare alla lettera il mandato del presidente Mattarella e dello stato Draghi”. La Gelmini avrebbe dimostrato piena disponibilità alla collaborazione e soprattutto a sposare la linea del rigore che Speranza richiede “l’unica compatibile con la tenuta del Paese”, con l’accortezza di bilanciare meglio le chiusure delle attività economiche con ristori adeguati e immediati. 

 

 

Inoltre sempre secondo il Corsera potrebbe verificarsi un cambio di passo a livello di governance: il Cts dovrebbe essere ridimensionato dal punto di vista numerico e snellito da quello decisionale, inoltre dovrebbe nascere una nuova cabina di regia guidata da Draghi e composta non più dai capidelegazione ma da un esponente per ogni partito. 

 

 

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