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Mario Draghi, il retroscena di Augusto Minzolini: "Perché fare il premier gli serve per il Quirinale"

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Augusto Minzolini non è d’accordo con Claudio Cerasa, secondo cui la nomina a presidente del Consiglio blocca Mario Draghi per la corsa alla successione di Sergio Mattarella. Il motivo? Risiederebbe nel fatto che nessuno va da Palazzo Chigi al Colle. Ma l’editorialista del Giornale non la pensa affatto così: “Invece per me il premier serve a Draghi pure per il Quirinale: non uno è andato al Colle senza passare per il Parlamento o per il governo. Del resto per Cerasa Draghi mai avrebbe fatto il premier”. 

 

 

Tra l’altro stamattina Minzolini ha affrontato un argomento di scottante attualità, quello che riguarda Domenico Arcuri. “La verità è che nel Palazzo la parabola di Arcuri commissario per l’emergenza, in un modo o nell’altro, è data per conclusa. Dalle parti dell’opposizione, come della maggioranza. Anzi, quel commissario è l’esempio di uno dei vizi del precedente esecutivo, la concentrazione del Potere”, ha scritto Minzolini nel suo ultimo editoriale. E allora cosa aspettano a cambiarlo? 

 

 

La risposta l’ha data molto semplicemente Guido Crosetto: “La realtà è che la politica è un mestiere di m***” e quindi c’è bisogno di tempo, come Draghi ha detto a Matteo Salvini nel corso del loro incontro a Palazzo Chigi: “Con calma il cambiamento ci sarà anche qui, ma non si può fare tutto subito perché ci sono sensibilità diverse”. Non solo da destra cercano di forzare l’addio di Arcuri, anche a sinistra vorrebbero vederlo andare a casa: “Alla fine Draghi lo sostituirà”, ha confidato il piddino Ceccanti a Minzolini. Resta solo da capire quando. 

 

 

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