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Giuseppe Conte torna in cattedra, lezione contro i nazionalismi: nel mirino Salvini e Meloni?

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A un mese dall’addio a Palazzo Chigi, Giuseppe Conte è tornato a farsi vedere in pubblico. Questa volta all’Università di Firenze, quella dove insegnava prima di diventare presidente del Consiglio. Il ritorno al mondo accademico è avvenuto mediante una lectio magistralis intitolata: “Tutela della salute e salvaguardia dell’economia. Lezioni dalla pandemia”. Una lezione che ha portato innumerevoli polemiche.

 

 

 

In molti, infatti, hanno visto nel suo intervento una sorta di manifesto politico da leader di stampo progressista. A far discutere, in particolare, sono state le sue parole sull’Europa. Conte, infatti, ha parlato di una visione sull’europeismo molto distante da quella che invece sosteneva ai tempi del governo giallo-verde, quando era “l’avvocato del popolo”. 

 

 

 

Nella lezione tenuta all’Università, l’ex premier ha parlato della necessità di rafforzare l’Ue e di “fermare l’ascesa di nuovi nazionalismi”, “potenziando il ruolo del Parlamento europeo”, ma prevedendo anche “l’elezione diretta degli organismi”. Il professore, poi, ha continuato: “L’europeismo non è una moda. Il modo migliore per contrastare i ripiegamenti identitari è lavorare con lungimirante concretezza per rafforzare l’affidabilità della casa comune europea: altrimenti, quando il vento cambierà e torneranno a spirare i venti nazionalisti, sarà molto complicato riuscire a contrastarli con la forza di soluzioni solide ed efficaci”. Parole che a molti sono sembrate una vera e propria stoccata a Matteo Salvini.

 

 

 

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