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Matteo Salvini punge Roberto Speranza: "Stiamo lavorando per cambiare tutto il sistema che lo circonda"

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Un Matteo Salvini a tutto campo, quello che parla a Francesco Storace in un'intervista pubblicata su Il Tempo: "Si corre sul piano vaccinale", premette il leader della Lega, il quale assicura che "sull'immigrazione cambierà la musica". Dunque, la richiesta a Mario Draghi: mantenere l'impegno sui rimborsi e sui ristori economici. Per Salvini, a un mese dalla partenza, il bilancio sul governo Draghi è "positivo. In diversi casi si è fatto di più in un mese che in tutto l’anno passato. Sul piano vaccinale ad esempio finalmente si corre, per rimediare agli incredibili errori della Commissione Europea e ai pasticci di Arcuri, giustamente allontanato", rivendica.

 

Ma uno dei passaggi più duri e interessanti dell'intervista è quello riservato a Roberto Speranza. Quando Storace fa notare come il ministro della Salute continui a dettare legge sulle regole e come ancora i vaccini non ci siano, Salvini risponde: "Draghi ha confermato Speranza e avrà avuto i suoi motivi, noi stiamo lavorando per cambiare tutto il sistema che lo circonda. Anche il CTS ad esempio dovrebbe cambiare passo, e anche componenti, dopo un anno di lavoro. Chi ha bloccato lo sviluppo di cure alternative ed efficaci, e rallentato le terapie domiciliari, dovrà risponderne agli Italiani. Sui vaccini poi Draghi ha avuto la forza e il coraggio di bloccare l’esportazione di centinaia di migliaia di dosi all’estero, cosa che l’Europa non aveva mai fatto, lavorando per una produzione nazionale. Sovranismo e autonomia farmaceutica, prima gli Italiani significa anche questo", conclude Salvini. Insomma, una sorta di dichiarazione di guerra a Speranza: Lega al lavoro per cambiare "tutto il sistema che lo circonda".

 

Quindi, una domanda su Giorgia Meloni: quanto conta la sua concorrenza per la Lega? "Rispetto la scelta di Giorgia anche se non l’ho condivisa, perché per me in questo momento eccezionale occorre uno sforzo eccezionale (e limitato nel tempo) da parte di tutti, un atto di amore per riportare in salute, sicurezza e serenità l’Italia. Dal PD mi divide tanto, se non quasi tutto, ma lavorare insieme in questi mesi per riaprire scuole, università e cantieri, per potenziare ospedali, per aiutare imprenditori e Partite Iva, è atto di umiltà e generosità. Fossimo rimasti fuori dal governo, avremmo ancora Arcuri, Azzolina e Bonafede a dettare legge, e una maggioranza di sinistra a decidere come spendere (male) 200 miliardi di fondi europei. Preferisco rimboccarmi le maniche ed essere dove si decide, piuttosto che essere limitato a lamentarmi. Passata l’emergenza, finalmente gli Italiani sceglieranno un Parlamento e quindi un governo nuovi, e allora il Centrodestra, forte e unito, non avrà rivali. Anche nel cambio dei Sindaci, sarà un onore archiviare l’epoca e gli errori della Raggi e di Sala, della Appendino e di De Magistris", conclude Salvini.

 

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