A cosa si è ridotto il comico

Beppe Grillo, non solo il figlio: assediato dai giudici. Retroscena: scudo penale per il passo indietro, la proposta a Giuseppe Conte

Non solo il figlio Ciro: sulla testa di Beppe Grillo pendono una decina di cause civili. Si tratta soprattutto di richieste di risarcimenti per le decisioni che l'ex comico genovese ha assunto in qualità di capo politico del M5s, prima di passare il testimone a Luigi Di Maio nel 2017. Il garante dei pentastellati dovrebbe tirar fuori una quantità di soldi mai vista. Il problema è che finora non ha mai pensato lui alle spese legali. Al suo posto c'era Rousseau, che - stando al Foglio - solo nel 2018 ha sborsato 275mila euro per curare i problemi legali del fondatore del Movimento. Adesso, però, l'Associazione di Davide Casaleggio non c'è più e Grillo deve sbrigarsela da solo.

 

 

 

Di qui il lampo di genio. Stando a quanto riportato dal Foglio, Beppe Grillo - per evitare di cadere e finire intrappolato nel vortice delle cause - avrebbe chiesto a Giuseppe Conte il pagamento di spese legali in corso ed eventuali condanne pecuniarie, in cambio del passo indietro come Garante. Un'incombenza non da poco per il nuovo arrivato. A complicare la situazione è un'azione legale in particolare, quella avviata dal leader di Italia viva Matteo Renzi per essere risarcito da Grillo.

 

 

 

Nei giorni scorsi, infatti, Renzi avrebbe chiesto ai suoi avvocati di riaprire una vecchia vicenda che sembrava superata con la nascita del governo giallorosso. I fatti risalgono al 2016: come ricorda il Foglio, il blog di Grillo accusava Renzi e Maria Elena Boschi di fare “gli interessi dei parenti, degli amici e delle lobby” sulla vicenda Tempa rossa, inchiesta sull’estrazione petrolifera in Basilicata che portò alle dimissioni del ministro Federica Guidi, risultata poi estranea a tutto. Per quello, l'attuale leader di Iv chiese all'epoca un risarcimento di un milione di euro al capo del Movimento. La vicenda, poi, si è trascinata nel tempo, fino alla nascita del governo Pd-M5s. A quel punto, i due partiti decisero di risolvere la questione con una stretta di mano. Adesso, però, Renzi ci avrebbe ripensato, mettendo Grillo ancor di più nei guai.