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Mario Draghi, i 90 minuti in cui ha rischiato di saltare: parole grosse al vertice di maggioranza, la testimonianza

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Per un'ora e mezza il governo di Mario Draghi ha tremato e si è trovato davanti ad una crisi che avrebbe fatto rischiare di far perdere la faccia al premier. Novanta minuti di fuoco, raccontati per filo e per segno da La Stampa. Ieri, martedì 27 aprile, la Camera ha approvato, tra applausi a scena aperta, il Recovery plan. Pochi minuti dopo ecco la pubblica dissociazione della Lega e di Forza Italia, che non hanno partecipato al voto sull'ordine del giorno Meloni sull'orario di apertura dei ristoranti.  Respinto con i voti di Pd, Cinquestelle e Leu.

 

 

 

Il governo però ha ballato pericolosamente per 90 minuti dopo aver approvato il Recovery.  Mario Draghi è stato poi aggiornato sulla novità dell'ultima ora: una data precisa per aprire i ristoranti dalle 22 alle 23, la richiesta di Salvini. "Sulla data non cambiamo idea: sulla base dei dati si deciderà che fare a metà maggio. E quanto alla Lega, troviamo un'intesa", la risposta da Palazzo Chigi. Dopo una lunga trattativa l'accordo: "Alla Camera il governo si presenterà con un testo nel quale si annuncerà che il governo è pronto a decidere nel mese di maggio, la revisione degli orari di chiusura, naturalmente sulla base dei dati in via di aggiornamento", scrive la Stampa.

 

 

 

 

 

Salvini è d'accordo e  alle agenzie dichiara che l'aveva spuntata: "Il coprifuoco è superato". Ma il peggio doveva ancora arrivare. Nella riunione tra i capigruppo parlamentari di maggioranza parole grosse per le dichiarazioni del leader leghista. "Scusate ma i vostri ministri, a differenza di quelli della Lega, in Consiglio dei ministri hanno votato il provvedimento sulle riaperture. Ma questa è l'ultima volta! Non si scherza col fuoco, così si rischia di mettere in crisi il governo", grido Nico Stumpo di Leu al capogruppo di Forza Italia, Occhiuto. A fine serata poi Salvini frena e molti pensano che sia difficile tirare la corda una volta ancora senza spezzarla. Il premier Draghi è avvertito.

 

 

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