Conflitto d'interessi

Silvio Berlusconi, il fango dell'Espresso: "Contratto segreto". Salvini, Marina e Pier Silvio, accuse infamanti

Matteo Salvini ha un alleato assai influente per federare Forza Italia con la sua Lega: la famiglia di Silvio Berlusconi. Lo racconta l'Espresso - in edicola domani 20 giugno, i figli Marina e Pier Silvio sostengono l'operazione lanciata da un leader leghista. Le motivazioni sono due. "La prima: il padre, in questa lunga convalescenza, ha bisogno di riposo, non di inutili tensioni. La seconda: i conti di Forza Italia sono ingestibili, come ha certificato l'ultimo bilancio vidimato lo scorso lunedì dal tesoriere e senatore Alfredo Messina, perché molti eletti non saldano le quote e il debito da 100 milioni di euro è garantito soltanto dalle fideiussioni bancarie di Berlusconi. Marina e Pier Silvio, però, non hanno intenzione di liquidare il patrimonio politico del padre che ha apportato benefici anche a Fininvest e Mediaset. Anzi, la federazione o l'annessione o il partito unico, è la prosecuzione del berlusconismo in altra forma con Salvini che ne raccoglie la memoria e soprattutto gli interessi. Interessi senza più conflitto", scrive il settimanale.

 

 

 

 

Lo si vede anche dalla copertina del giornale con un Berlusconi e Salvini che si stanno quasi per abbracciare ed entrambi visibilmente sorridenti con il titolo che è tutto un programma: Il contratto. A sottolineare come gli intrecci tra politica e affari personali siano sempre al centro dell'attenzione del gruppo editoriale Repubblica-Espresso.

 

 

 

 

Il partito azienda è diviso: Gianni Letta e Niccolò Ghedini sono perplessi, invece Fedele Confalonieri, il presidente di Mediaset, è favorevole. Adesso dipende dal leader della Laga, Matteo Salvini e da un patto che va scritto e sottoscritto. "Il leghista ha già chiesto intanto che Fratelli d'Italia non ottenga più "tempo di parola" nei programmi di Mediaset come successo in aprile e maggio", scrive sempre l'Espresso. Un attacco ad alzo zero da parte del settimanale diretto da Marco Damilano nei confronti del centrodestra e della famiglia Berlusconi.