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M5s, "Sono un grillino contiano, ma se c'è la scissione resto con Beppe". L'incredibile capriola politica di Dino Giarrusso

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"Tutta questa situazione nasce da uno Statuto che non abbiamo ancora potuto leggere, ma adesso non mi metto certo a piantar grane. Si deve ricucire: non guardo al metodo, ma al risultato finale". La spiega così Dino Giarrusso, europarlamentare dei cinquestelle, sulla querelle Conte-Grillo. "Se Grillo e Conte hanno accettato di discutere nuovamente dopo la dura chiusura dei giorni scorsi, direi che entrambi sono disposti a un compromesso. Ciascuno dovrà rinunciare a qualcosa. Abbiamo chiesto che si riaprisse una trattativa anche perché la base è smarrita. In questi giorni ho sentito parlare di gruppi e gruppetti, di chi sarebbe uscito dal Movimento, di chi invece sarebbe rimasto, e così non si fa il bene del Movimento. Si è parlato molto poco, invece, degli attivisti. Non è una bella cosa. Vorrebbero dire la loro", spiega in una intervista alla Stampa.

 

 

 

 

"Abbiamo perso mesi dietro a diatribe interne e non vogliamo concedere ai veri padroni del Movimento, attivisti e iscritti, di esprimersi? Sarebbe sbagliato. Dobbiamo ricucire anche con la base e assicurarci che decisioni importanti siano condivise con loro". Sulla possibile nascita di un partito di Conte spiega che, "non credo nasca e non mi è piaciuto chi in questi giorni ha minacciato dimissioni o di lasciare i Cinque stelle, perché così si fa il male del Movimento. Da grillino contiano non credo nemmeno che così tanti eletti vogliano passare con Conte", ammette Giarrusso.

 

 

Alla domanda se non fosse strano che un contiano resti nel partito di Grillo, rispode: "E perché? Sono stato eletto con il M5S e vorrei che fosse Conte a guidarlo, non che crei un'alternativa. Ha rappresentato la migliore energia prodotta dal Movimento, per questo spero che adesso tutti tirino il freno a mano e inizino a ragionare", conclude Giarrusso.

 

 

 

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