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In Onda, Enrico Letta e la parentela con Antonio Gramsci: albero genealogico in diretta, l'imbarazzo di Parenzo e Concita De Gregorio

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Pur di prendere voti a sinistra, Enrico Letta sembra disposto a tutto. Anche a favoleggiare una parentela con Antonio Gramsci, padre fondatore del comunismo italiano, icona anti-fascista, illuminato pensatore della sinistra di casa nostra. Un antenato a cui per il segretario del Pd è legato da "una affinità". Cioè, qualcosa in meno della parentela sbandierata. E ospite a In Onda su La7, di fronte a due perplessi David Parenzo e Concita De Gregorio, l'ex premier si ritrova persino a disegnare il suo albero genealogico, svelando così il mezzo bluff mediatico.

 

 

 

 

"Un giorno camminando lei mi disse che da qualche parte tra i suoi antenati c'era Gramsci", lo stuzzica la De Gregorio. "Una carrambata", commenta divertito Parenzo. Letta inizia a friggere. "Conosciamo le sue parentele per parte paterna - suggerisce ancora la conduttrice e penna di Repubblica, alludendo all'illustre zio Gianni Letta, storico fidatissimo consigliere di Silvio Berlusconi -, ma questa è una parentela di parte materna".

 

 

 

 



"In verità non è una parentela ma una affinità, lo dico perché ora inizieranno a dire che si gloria...", chiarisce Letta intuendo i rischi di tale affermazione. Concita, scatenata, gli porge foglio e penna e fa disegnare al capo del Partito democratico l'albero genealogico, partendo dalla sorella di Gramsci, Teresina, suo figlio Franco e la zia di Enrico. "Sono molto orgoglioso delle mie radici sarde", spiega Letta mentre Parenzo mostra lo schizzo gramsciano. "Vediamo che cosa c'è di Gramsci in lei...", lo provoca il giornalista, ammiccando alle telecamere. Si va in pubblicità, ma il resto è noto: Ddl Zan, Salvini, omotransfobia, fascismo, Orban. Una miscela ideologica che, sospettiamo, al teorico dell'egemonia culturale sarebbe suonata strumentale e anacronistica pure negli anni Venti.

 

 

 

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