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Santa Maria Capua Vetere, Draghi e Cartabia: "Non dimenticheremo, i pestaggi conseguenze delle nostre sconfitte"

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Una visita, ufficiale e dovuta, di Mario Draghi e Marta Cartabia al carcere di Santa Maria Capua Vetere. Il premier e il ministro della Giustizia nel teatro delle violenze brutali contro i detenuti, pestaggi ripresi dai filmati che hanno sconvolto l'Italia, e che hanno portato all'apertura di un'inchiesta in cui figurano più di 150 indagati. 

"Venire in questo luogo oggi significa guardare da vicino per iniziare a capire- spiega Draghi -. Quello che abbiamo visto negli scorsi giorni ha scosso nel profondo le coscienze degli italiani. E, come ho appreso poco fa, ha scosso nel profondo la coscienza dei colleghi della polizia penitenziaria che lavorano con fedeltà in questo carcere", ha rimarcato.

 

"Non dimenticheremo" le immagini terribili viste sugli organi di informazione, perché sono "le conseguenze delle nostre sconfitte", ha aggiunto il premier. E ancora: "Le indagini stabiliranno le responsabilità individuali, ma la responsabilità collettiva è di un sistema che va riformato". Successivamente, Draghi ha ricordato che l'Italia "è stata  condannata due volte dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per il sovraffollamento carcerario. Ci sono quasi tremila detenuti in più rispetto ai posti letto disponibili. Negli istituti campani sono circa 450. Sono numeri in miglioramento, ma comunque inaccettabili. Ostacolano il percorso verso il ravvedimento e il reinserimento nella vita sociale, obiettivi più volte indicati dalla Corte Costituzionale".

 

Dunque le parole della Cartabia: "Quello che è avvenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere sono atti di ingiustificabile violenza e intimidazione. Mai più violenze - ha sottolineato il Guardasigilli - e occorre procedere subito ad assunzioni nel personale delle carceri. Servono più fondi e più impegno nella formazione permanente, in particolare per la polizia penitenziaria che deve accompagnare il detenuto nel percorso di rieducazione.  La pandemia ha fatto da detonatore a questioni antiche che affliggono le carceri, la prima è il sovraffollamento, occorre intervenire su "più livelli" tra cui le strutture materiali e la formazione, ma anche sul piano normativo e il pacchetto di riforme corregge "la misura penale incentrata solo sul carcere". Rivolgendosi al premier, al termine della visita al carcere campano di Santa Maria Capua Vetere - teatro di violenze ai detenuti il 6 aprile 2020 - la Cartabia ha rimarcato come questa deve essere l'occasione "per far voltar pagina al mondo del carcere"

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