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Mattia Santori, denuncia e tragica figuraccia: "Traffico in tilt, guardate". Attenzione a questa foto...

Antonio Rapisarda
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La perfetta sardina "piddina" che cosa può portare in dote per il suo battesimo elettorale? Chiaro: nuove tasse per i "beni" dell'odiato ceto medio e la proposta di un «nascondino gigante» da garantire come diritto agli inquilini della Ztl. Ed è così che Mattia Santori - il capobranco dei pescetti col cerchietto rosso - non delude le (peggiori) aspettative. Il suo programma per le Comunali di Bologna? Continua a pescare titoli nel breviario del più trinariciuto conformismo radical chic. Dopo l'esordio bomba - la proposta di un'infrastruttura "fondamentale" come «il primo stadio di frisbee» in città (con tanto di velato conflitto di interessi: dato che il nostro sostiene di essere campione in tale disciplina) - per il riccioluto candidato del Pd al Consiglio comunale, in attesa di ritrovarcelo presto in Parlamento, è arrivato il momento di fare sul serio. Di entrare nella carne viva del conflitto. Come? Con una proposta incredibile e una boutade da par suo.

 

 

DELIRI ANTI-SOCIALI - Che cos' è, se non un delirio anti-sociale (coerente con le fissazioni di Enrico Letta sulla patrimoniale e la nostalgia dei dem per l'Ici sulla prima casa), l'idea di tassare la sosta per la seconda auto dei bolognesi? Proprio così: Santori, con il piglio da utopista di chi ha bisogno di spazio per la «città vivibile del futuro», ha trovato il nuovo nemico di classe: chi si permette il "lusso" di possedere due automobili in famiglia e gode del diritto - garantito fino ad ora persino dalla giunta "rossa" uscente - di due pass per il parcheggio gratuito sulle strisce blu. Un vezzo troppo borghese per la sovietica morale di Santori: che intima - ha scritto proprio così - di «scoraggiare il possesso delle auto "superflue"» (con una tassa) per garantire (senza tasse) quelle porzioni di suolo alle fantomatiche «associazioni». Ossia agli amici degli amici. Peccato che per denunciare la cattiva «gestione dello spazio pubblico e della vivibilità urbana», con tanto di video pubblicato su Instagram, il leader delle Sardine abbia percorso contromano - a bordo del suo scooter - via Saragozza. Una figuraccia che poi l'ha costretto a rimuovere il filmato.

 

 

 

 

A MISURA DI BAMBINO - Ma non finisce qui. Fra una crociata "anti-capitalista" contro l'emittente Dazn accusata di imporre il calendario delle partite di calcio durante la settimana e di provocare gli ingorghi nelle vie limitrofe allo stadio (il post della sardina-capo è stato invaso dai bolognesi inferociti invece contro l'amministrazione, dato che da anni e anni ogni volta che gioca il Bologna «la zona diventa off limits») e l'immancabile sostegno al referendum sulla legalizzazione delle droghe leggere (tema sul quale i fuorisede a Bologna, si sa, sono sensibilissimi), la vera chicca di Santori sta nella chiusura della sua campagna elettorale. Un comizio nelle periferie? Un incontro in un centro anziani? Macché: un bel «nascondino gigante» in piena Ztl per grandi e piccini. Il tutto - ça va sans dire - «senza macchine di cui avere paura» e per garantire «una città a misura di bambino». Già, come se il problema nel centro del capoluogo non siano invece il degrado e lo spaccio a cielo aperto denunciati a squarciagola dai comitati dei residenti esasperati e dalle famiglie ostaggio del bivacco a tutte le ore del giorno e della notte. Tutte balle per Mattia, per il quale - un po' come l'avvocato-zio spiegava a Johnny Stecchino - il problema di Bologna è il traffico. È per combattere tutto ciò, parole sue, che «bisogna mettersi in gioco. Anzi giocare!». 

 

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