Corsi e ricorsi

Goffredo Bettini sfregia Giorgia Meloni: "Fascismo, faccia i conti col passato". Peccato che Veltroni... che figuraccia

Goffredo Bettini chiede a Giorgia Meloni ancora la patente di antifascismo.  Dopo il piddino Giuseppe Provenzano anche Bettini ha dato al leader di Fratelli d'Italia della "reticente" sul fascismo. Anche se la Meloni era stata recentemente chiarissima in un'intervista rilasciata ad Il Corriere della SeraBettini in un'intervista a Il Manifesto ha detto: "La reazione della Meloni è del tutto e ambigua e reticente. È evidente che Meloni, basta leggere il suo libro, tende a non parlare del fascismo storico, sostenendo che non la riguarda, perché allora neppure era nata e quindi non ne porta alcuna responsabilità. Non mi convince. Ognuno deve fare i conti con la propria storia e il proprio passato"

 

 

 

FdI però con Fabio Rampelli ha annunciato di essere disponibile a votare una mozione contro tutti i totalitarismi: i Dem dimenticano la svolta di Fiuggi e non fanno, scrive il Giornale, come "Walter Veltroni che su Il Corriere della Sera sull'omicidio di Sergio Ramelli e sugli altri ragazzi morti ammazzati negli Anni di Piombo che appartenevano al Fronte della Gioventù, scrisse che 'la violenza nei confronti di Sergio è proseguita incredibilmente anche dopo la sua morte. Hanno continuato a fare scritte di minaccia al fratello, a devastare la vita di quella famiglia con quotidiane telefonate anonime, a minacciare il padre. Una vera persecuzione. Bisognava essere dei fanatici, o delle belve, per non avere neanche rispetto del dolore che straziava la famiglia Ramelli'".

 

 

 

Nel Febbrario 2020 Giorgia Meloni ringraziò via Twitter l'ex sindaco di Roma Walter Veltroni per aver ricordato Sergio Ramelli: "Grazie Veltroni Walter per aver ricordato #SergioRamelli, giovane studente ucciso per la sola "colpa" di essere di destra. Dobbiamo impegnarci tutti affinché quegli anni bui, in cui tanti innocenti di destra e sinistra persero la vita, non tornino mai più". Ma allora non c'era un ballotaggio da votare come quello romano, "che può mettere in crisi la leadership della corrente di Bettini nel Lazio. Perché se Roberto Gualtieri dovesse perdere, il plenipotenziario avrebbe sbagliato mossa e candidato", ricorda il Giornale.