Ai ferri corti

Matteo Salvini preoccupato: "Ho chiesto un incontro a Draghi". Lamorgese via, ci siamo?

L'ultima settimana incorona un Paese allo sbando. Le piazze contro il Green pass, che hanno mostrato l'impossibilità da parte del Viminale di fermare qualche estremista, preoccupano Matteo Salvini. Il leader della Lega, intervenuto nella conferenza stampa del centrodestra a Roma in vista dei ballottaggi, annuncia di aver chiesto un incontro a Mario Draghi. 

"Io sono preoccupato - ammette -, ho chiesto per questo un incontro a Draghi, il 30 ospitiamo i grandi del mondo, arriva Biden, e noi non possiamo fallire. Ma se non siamo riusciti a fermare un disadattato con il Daspo, allora io sono preoccupato: Ilva, Alitalia, la revisione del catasto, le cartelle esattoriali". Insomma, per l'ex ministro i veri problemi sono ben altri e non le accuse infondate di fascismo arrivate al centrodestra

"Ne parlo con Draghi - prosegue -, se andiamo così di settimana in settimana, non facciamo un buon servizio al paese". Il riferimento, come detto prima, è a Luciana Lamorgese a capo del ministero dell'Interno: "Di alcuni ministri non ho stima e fiducia, ne parlerò con Draghi", chiedendogli di guidare un percorso di pacificazione nazionale, serve una pacificazione nazionale. L'emergenza è il lavoro e non il fascismo". Che tra la Lamorgese e il suo predecessore non scorra buon sangue è risaputo. Ora però Salvini è intenzionato a puntare i piedi: dal problema immigrazione all'incapacità di gestire quei manifestanti violenti che hanno assaltato la Cgil, fanno pensare che qualcosa non sta funzionando come deve. Già giorni addietro il Carroccio aveva disertato il Consiglio dei ministri sulla riforma del catasto, con l'accusa al governo di voler aumentare le tasse. Oggi non è da meno e non è detto che non ci siano sorprese.