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Matteo Salvini, il vero piano della Lega per soffiare il Quirinale al Pd: indiscrezioni sul nome a sorpresa

Matteo Salvini

Antonio Rapisarda
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Davanti al sopracciglio di Sergio Mattarella orientato all'uscita "senza ritorno" dal portone d'onore del Quirinale - dopo un settennato vissuto a cavallo fra crisi del sistema politico e pandemia e senza alcuna intenzione di far diventare "prassi" quello che fu lo strappo alla regola di Napolitano - i partiti (smentite di rito a parte) sono in piena fibrillazione in vista dell'elezione del suo successore. A fronte di un Pd letteralmente nel panico per il rifiuto di un bis dell'attuale capo dello Stato e per la straniante presa d'atto di avere più papabili che grandi elettori per la partita del Colle, l'approccio del centrodestra è all'insegna del pragmatismo. Certo, ufficialmente il leit-motiv del fronte conservatore è lo stesso: è ancora presto per parlarne. In realtà ieri qualche indizio sostanziale è giunto. A fornirlo è stato Matteo Salvini, a margine del suo arrivo all'assemblea di Federmanager: «Rispetto la richiesta di Mattarella, non si tirano per la giacca né lui, né Draghi o chiunque altro: chi lo fa manca di rispetto all'istituzione», ha spiegato. La novità arriva subito dopo: «Stiamo lavorando per avere un presidente che non sia proprietà del Pd ma rappresenti tutti».

 

 

 

VOTO ANTICIPATO

Poche parole, queste del leader della Lega, sufficienti però a schiudere più di uno scenario: il primo, nonché quello decisamente più popolare e scontato, è il passaggio di Mario Draghi - campione nazionale per eccellenza - da palazzo Chigi al Colle più alto. L'unica controindicazione in questo caso sarebbe quella dell'inevitabile apertura della finestra per il voto anticipato: eventualità che non preoccupa, tutt'altro, il Carroccio e Fratelli d'Italia, su cui però Forza Italia è decisamente tiepida mentre il restante blocco centrista è assolutamente contrario. Discorso diverso - non si sa ancora se e quanto concordato con gli alleati - sarebbe quello di una figura appetibile ai centristi, ai renziani, a spezzoni dei 5 Stelle e così via: uno schema che escluderebbe il voto anticipato ma anche il Pd e su cui si potrebbe riproporre il "successo" della tagliola che ha sepolto il ddl Zan. Già, ma chi? In questi giorni è saltato fuori il nome (influente) di Marcello Pera. Lui, però, per ora resta sul vago: «Sto studiando Sant'Agostino, non mi disturbate...». Il punto, allora, è capire come un profilo del genere - capace «di rappresentare tutti» - possa corrispondere a quello della «prima scelta» del centrodestra (nonostante il diretto interessato, per bon ton istituzionale ma anche per tattica, non lo abbia mai «sollecitato»): Silvio Berlusconi. Ed è risaputo, oltretutto, come il centrodestra che si è riunito a Villa Grande abbia sottoscritto l'impegno a trovare una strada comune proprio in vista dell'elezione del nuovo presidente della Repubblica.

 

 

 

GLI ALLEATI

Da Giorgia Meloni, anch'essa ieri all'assemblea di Federmanager, non è giunto alcun indizio. Anzi ha rispedito indietro ogni domanda a tema: «Sul Quirinale non intendo rispondere più». Il motivo non è formale (la leader di FdI ha rilanciato la candidatura di Berlusconi ma non nasconde che l'ipotesi Draghi possa consegnare l'agognato ritorno alle elezioni) ma di sostanza: «Non capisco perché nei telegiornali gli altri possono parlare delle proposte che fanno per gli italiani e a Fratelli d'Italia fanno parlare di Colle. Siccome anche noi ci occupiamo dei problemi degli italiani, e forse anche più degli altri, vorremmo parlare di questo». Chi non ha dubbi invece sul fatto che il leader di Forza Italia - secondo solo a Draghi nel clamoroso sondaggio Ipsos - corrisponda perfettamente all'identikit tracciato da Salvini è Antonio Tajani. «Berlusconi ha tutti i requisiti per diventare presidente della Repubblica», ha assicurato il numero due degli azzurri ospite di Un Giorno da Pecora. Un orizzonte vissuto tutt'altro che con distacco o stupore: «La prima volta che è stata delineata al Cavaliere questa possibilità? Lui la accolse con un sorriso...».

 

 

 

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