Voci a Palazzo

Mario Draghi, la lite con Roberto Speranza per la circolare "nascosta": un grosso caso ai vertici del governo

I "migliori" del governo di Mario Draghi starebbero dando qualche problema al premier. Il primo è il ministro dell'Economia Daniele Franco: il presidente del Consiglio non avrebbe apprezzato il modo in cui il tecnico ha gestito l'incontro con i sindacati per discutere della manovra. Lui, infatti, non li avrebbe convocati in anticipo e poi avrebbe mostrato loro solo delle slide, rendendo così ancora più remota la possibilità di arrivare a un accordo. A sottolinearlo è il Fatto Quotidiano.

 

 

 

Ma non è tutto. Perché questa settimana Draghi avrebbe litigato pure con Roberto Speranza e Patrizio Bianchi. Tutto per "colpa" della circolare emanata dai loro dicasteri, Salute e Istruzione, che ripristinava la didattica a distanza anche con un solo positivo in classe, senza neanche dirlo al premier. Dopo averlo scoperto, infatti, Draghi avrebbe ordinato loro di tornare alla situazione precedente: tre positivi per andare in Dad. A Draghi non sarebbe andato giù nemmeno l'atteggiamento di Erika Stefani, la ministra leghista alla Disabilità, la quale il 18 novembre  - scrive il Fatto - "è uscita da un Cdm in corso per andare in Senato a votare contro il suo governo. Draghi non ha fatto trapelare nulla pubblicamente, ma la cosa non gli è andata giù". 

 

 

 

Qualche dissidio, poi, ci sarebbe stato pure con la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. E i motivi sarebbero diversi, come la gestione dei disordini in piazza nella manifestazione del 9 ottobre oppure i mancati controlli del Green pass. Nel consiglio dei ministri del 24 novembre Draghi non avrebbe fatto parlare la titolare del Viminale, che invece voleva far presente la mancanza di risorse. Tra i migliori con cui il premier avrebbe avuto discussioni c'è anche Dario Franceschini, che si è fatto sentire prima per salvare il bonus facciate e poi in difesa dell’App 18.