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Sergio Mattarella, bis al Quirinale: "L'indicibile". Cosa sa Marzio Breda: la verità sulla serata alla Scala

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Continua a tenere banco la lunghissima ovazione che il teatro alla Scala di Milano ha tributato a Sergio Mattarella. Il quale si sarà sicuramente emozionato dinanzi a tanto affetto e calore, pur apparendo imperscrutabile dinanzi alle ripetute richieste di “bis” che sono state urlate dalla sala. “Glielo chiedono gli italiani, la vogliono ancora al Quirinale”, hanno esclamato in tanti durante la standing ovation dedicata a Mattarella.

 

 

Il quale dinanzi all’insistenza di un suo interlocutore si è limitato a dire che “queste cose le decide il Parlamento” e che “la Costituzione non prevede un’elezione diretta del capo dello Stato”. Insomma, il presidente uscente continua a non avere alcuna intenzione di tornare sui suoi passi, non aprendo al bis al Quirinale, che pure farebbe comodo a una certa parte politica ma soprattutto al Paese, che ha bisogno di stabilità per uscire dalla pandemia di Covid e occuparsi del Pnnr. “Se anche Mattarella avesse mutato idea, e non lo ha fatto - scrive Marzio Breda sul Corriere della Sera - la sua ipotetica disponibilità rientrerebbe nella sfera dell’indicibile”.

 

 

Questo perché una rielezione di Mattarella dipenderebbe da due fattori: “Dall’andamento della doppia crisi in cui siamo e poi dalle manovre della politica - sottolinea Breda - che finora ha dato prova di insufficienza e smarrimento. Un secondo mandato presidenziale, tanto più se dichiaratamente a termine, è contro i suoi princìpi e contro lo spirito della Costituzione. Rappresenterebbe infatti un secondo precedente dopo l'esperienza di Giorgio Napolitano, trasformando in prassi consuetudinaria quella che dovrebbe restare una eccezione. Ecco perché ha sempre detto che sette anni bastano”.

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