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David Sassoli morto a 65 anni: il ricovero segreto, poi il dramma. Addio al presidente del Parlamento europeo

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Dopo la fuga di notizie della vigilia, il dramma nella notte: è morto David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, che si è spento all'1.15. Aveva 65 anni. A togliergli la vita una grave complicanza dovuta ad una disfunzione del sistema immunitario. Era ricoverato nel centro oncologico di Aviano, in provincia di Pordenone. A dare la notizia il suo portavoce, Roberto Cuillo. Sassoli lo scorso dicembre aveva annunciato l’intenzione di non ricandidarsi alla guida del Parlamento europeo. Sassoli era ricoverato da settimane, ma la notizia era stata tenuta riservata. 

 

Giornalista, conduttore televisivo, vicedirettore del Tg1, era entrato in politica come europarlamentare del Partito democratico nel 2009. Dopo la notizia del ricovero, quando si era compresa la gravità della situazione, sono arrivate manifestazioni di affetto e solidarietà per Sassoli da istituzioni, leader politici e collegh di tutta italia ed Europa.

Sassoli solo ieri, lunedì 10 gennaio, aveva speso parole di cordoglio per Silvia Tortora, figlia di Enzo Tortora e sorella di Gaia, morta in mattinata. "Il mio cordoglio per la prematura scomparsa di Silvia Tortora. Una vita spesa per il garantismo, per la memoria del padre Enzo, vittima di malagiustizia, per un Paese più maturo e più civile", aveva twittato il presidente.

Sassoli, sposato e con due figli, già da settembre e fino a inizio novembre dello scorso anno aveva già dovuto annullare gli impegni istituzionali, questo per una "brutta" polmonite dovuta al batterio della legionella, come lui stesso aveva spiegato in un video pubblicato su Twitter dopo la guarigione.

Giornalista, conduttore televisivo, già vicedirettore del Tg1, David Sassoli era entrato in politica come europarlamentare del Pd nel 2009. Nella sua vita giornalismo e politica sono state le sue grandi passioni, quest'ultima votata in particolare all'Europa: il culmine l'elezione alla presidenza del Parlamento europeo, avvenuta a Strasburgo il 3 luglio del 2019 (già nel 2014 era stato vicepresidente). Nel 2013 partecipò alle primarie per sindaco di Roma, dove arrivò secondo, dietro a Ignazio Marino e davanti a Paolo Gentiloni.

Nato a Firenze, David Sassoli si era trasferito fin da piccolo a Roma seguendo il padre, giornalista (ma il suo cuore calcistico batteva per la Fiorentina). Il liceo classico Virgilio, poi l'iscrizione a Scienze politiche, Sassoli passò però subito alla pratica professionale: Il Tempo, l'agenzia Asca, la redazione capitolina del Giorno quindi la Rai, dove venne assunto nel 1992. E a Viale Mazzini divenne uno dei volti più familiari per il grande pubblico, come conduttore del Tg1, del quale divenne vicedirettore nell'era di Gianni Riotta.

Tra le sue ultime battaglie, l'impegno per il voto a distanza nell'era Covid all'Europarlamento e quello per i diritti in Russia e il caso Navalny: proprio per questo era finito nella lista nera di Vladimir Putin, vietato l'accesso al Paese.

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