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Quirinale, Silvio Berlusconi e le schede per ciascun elettore: "Gli piacciono gli ulivi"

Silvio Berlusconi

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Silvio Berlusconi ha raccontato ai fedelissimi di sentirsi come "ritornato agli inizi", a quando c'erano cose da costruire, imprese da mettere in piedi da zero. "Vedete se si chiamano grandi elettori non sarà un caso, giusto? Ecco, io li tratto da tali. Perché sono tutti grandi allo stesso modo", ha raccontato ad uno dei suoi fedelissimi. Nello scrittoio di Arcore così come sulla scrivania di Villa Grande, ci sono le biografie delle decine di parlamentari considerati "contattabili" per provare ad averne il voto per approdare al Quirinale.

 

"Sulle pagine dedicate a Lello Ciampolillo, l'ormai celeberrimo senatore ex Cinque Stelle che si fiondò all'ultimo secondo per votare la fiducia al Conte II, il primo caso di parlamentare che ha costretto Palazzo Madama all'utilizzo del Var, è annotato a penna 'senatore ambientalista, abbraccia gli alberi di ulivo, ricordarsi di dire che a Villa Grande c'è un ulivo da abbracciare'", scrive il Corriere della Sera. Fedele Confalonieri ha spiegato che "Berlusconi è riuscito in imprese giganti a cui nessuno di noi amici all'inizio credeva"..

 

 

"Qual è stata la vera differenza tra Berlusconi e un politico tradizionale? Il politico tradizionale guardava chiunque dall'alto in basso. Berlusconi, invece, ha fatto sempre sentire chiunque un padreterno", racconta un ex ministro del Cav. "Se il senatore Ciampolillo parlasse al telefono con lui, un secondo dopo si sentirebbe Churchill", afferma ancora. "Sono un liberale e ascolto chi ha posizioni diverse dalle mie", ha detto il Cavaliere alla no vax Laura Granato. "La base del messaggio del '94, in fondo. Ma senza più comunisti, dei quali per la prima volta cerca il voto", conclude il Corriere.

 

 

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