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Legge sulle lobby, primo sì della Camera: via libera al registro dei rappresentanti di interessi

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Alla Camera, mercoledì 12 gennaio, è stata approvata la proposta di legge che disciplina l’attività di lobbying, finalizzata a regolamentare la rappresentanza di interessi, nel nome della trasparenza e della partecipazione ai processi decisionali, nonché a colmare un vuoto normativo. Principale novità è l’obbligo di iscrizione a un registro nazionale per la trasparenza dell’attività di relazione per la rappresentanza di interessi da parte di coloro che intendono svolgere tale attività nei confronti dei decisori pubblici. Il testo passa al Senato.

L'elenco, tenuto in forma digitale, sarà articolato in due parti: una con accesso riservato ai soggetti iscritti alle Amministrazioni pubbliche, l'altra consultabile per via telematica da chiunque attraverso Spid o carta d'identità elettronica. Quanti hanno ricoperto incarichi di Governo nazionale o regionale dovranno, in particolare, aspettare un anno dalla cessazione del mandato prima di potersi iscrivere al registro. Oltre a questo arriverà anche l'agenda degli incontri tra i 'lobbisti' e i decisori pubblici, con l'obbligo, per i primi, di tenere e aggiornare con cadenza settimanale la lista degli incontri (ma i decisori pubblici potranno opporsi alla pubblicazione di informazioni false).

"La proposta, in sostanza, prevede la creazione di un Registro nazionale contenente una serie di diritti e doveri a carico degli iscritti, un Codice Deontologico che valorizzerà l’impegno e il lavoro dei rappresentanti di interessi, ora dovràessere confermato al Senato dove auspichiamo possa essere approvato con lo stesso spirito di unanimità con cui si è espressa oggi la Camera.”. Queste le parole di Pier Paolo Pinto, rappresentante d’interessi presso la Camera dei Deputati e direttore generale di EsperienzaItalia, l'associazione culturale che ha come preciso obiettivo aiutare e sostenere le PMI italiane

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