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Quirinale, Luigi Bisignani e quel sospetto sempre più pressante: quei movimenti che portano al Mattarella bis

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Per decifrare cosa succederà nella corsa al Quirinale, secondo Luigi Bisignani bisogna guardare quello che sta succedendo nei veri palazzi del potere: da Tim a Leonardo, dalla Rai alla Farnesina, passando per il Consiglio di Stato fino alle Forze Armate. E guardare anche alle mosse del Capo dello Stato. Neppure Sergio Mattarella, infatti scrive Bisignani sulle colonne del Tempo, "è così convinto di passare dai giardini del Colle ai giardinetti nei pressi di Villa Ada dove, con studiata enfasi, ha fatto sapere che andrà ad abitare. Molti assistenti si sono già dati alla fuga, ad eccezione del suo collaboratore più scaltro, Ugo Zampetti, che appare inamovibile e, da vero kingmaker qual è, sta giocando una sotterranea partita doppia premendo sulla riconferma di Mattarella almeno fino alla fine della pandemia", scrive l'editorialista del Tempo.

 

Zampetti, se non dovesse esserci il Mattarella bis, starebbe lavorando anche per garantirsi "la sua super postazione, puntando tutte le fiches sui suoi favoriti, Paolo Gentiloni e Marta Cartabia", certifica Bisignani. Quando un Mattarella bis sembrava impossibile,ecco che i primi collaboratori del Presidente hanno cercato altrove posti di lavoro: come Daniele Cabras che "saggiamente si è fatto nominare Consigliere di Stato ed Emanuela D'Alessandro la quale, dall'ufficio diplomatico del Colle, si è fatta spedire a Parigi come ambasciatrice".  Gli altri uomini del Presidente, nelle ultime ore, "sono ritornati ai blocchi di partenza. Il caso più clamoroso è quello di Giovanni Grasso, capo della comunicazione: per lui era pronto l'ingresso in TIM, ma il passaggio ha avuto un inaspettato stop.

 

 

Resta ancora al Quirinale anche Simone Guerrini, consigliere per la stampa di Mattarella, adesso vuole rimanere nei pressi del Colle. "Tanti piccoli giochi di potere che fanno ritenere che un Mattarella bis, anche se a sua insaputa, non sia affatto così impossibile. L'ipotesi sarebbe inoltre l'unico modo per Berlusconi di non perdere la faccia, cosa che invece succederebbe in caso di elezione di un altro esponente del centrodestra", rileva Bisignani. 

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