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Quirinale, perché il Pd vuole bruciare il nome di Rosy Bindi: retroscena, a cosa sono ridotti i compagni

Rosy Bindi

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Rosy Bindi da "bruciare" nella prime votazioni per il Quirinale per arginare Silvio Berlusconi. Sarebbe questo il piano di Pd, M5s e Leu. Secondo quanto rivela a il Giornale una fonte del Movimento 5 stelle, "visti gli sviluppi del centrodestra, individueremo un nome da contrapporre nelle prime tre votazioni". E come arma contro il Cavaliere il centrosinistra pensa a una figura di bandiera come conferma l'onorevole del Partito democratico Martina Nardi: "Sì, potrebbe essere la Bindi. Anche per il valore simbolico che una candidatura di quel tipo assumerebbe contro Berlusconi". 

 

 

Lo scorso 14 gennaio, a un convegno organizzato dalle Acli in provincia di Arezzo, "L'uomo delle regole. Sergio Mattarella e la terza fase della Repubblica", era ospite d'onore Rosy Bindi, e non a caso. Inoltre, secondo alcune voci di corridoio, sarebbe già partita una mobilitazione generale con comitati territoriali in sostegno dell'ascesa al Colle dell'ex democristiana. 

 

 

"Non ho nulla da dire sulla mobilitazione delle amiche per Rosy Bindi, se così possiamo chiamarla", commenta l'onorevole Erica Mazzetti, esponente toscana di Forza Italia. "Non si può dire che sia meno politicizzata e divisiva" come il centrosinistra etichetta qualsiasi nome del centrodestra, Silvio Berlusconi in primis.

Del resto la sinistra anche questa volta vuole decidere il capo dello Stato: su Rosy Bindi potrebbero convergere tutte le anime del "campo largo", anche se la sconfitta la attende.

 

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