Nessuna distinzione

Quirinale, Tommaso Cerno a Fico: "Facciamo a votare in aula anche i positivi al Covid". Quel "cavillo" che può ribaltare la conta

Tutti devono poter votare a Montecitorio per il Quirinale, anche  i positivi al Covid. Il senatore Tommaso Cerno, eletto con il Pd e oggi nel misto, fa appello al presidente della Camera Roberto Fico, che dirigerà i giochi parlamentari per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica. La partita partirà lunedì prossimo, 24 gennaio. Ma l'incognita, grave, è data dalla quota di onorevoli che risulteranno positivi e dunque, a norma di regolamento, impossibilitati ad entrare fisicamente in aula per consegnare la loro scheda al segreto dell'urna. Una variante forse decisiva, soprattutto a partire dalla quarta votazione quando varrà la maggioranza assoluta e per arrivare alla quota di 505 ogni singolo voto sarà pesantissimo.

 

 

 

 

Ecco perché, insieme a Cerno, si stanno muovendo un po' tutti i partiti. Escluso, almeno per ora, il ricorso al voto a distanza, sta girando sulla scrivania di Fico la circolare del Ministero della Salute dello scorso 13 gennaio, che potrebbe rappresentare "il cavillo" per permettere ai parlamentari contagiati di presentarsi comunque per il voto. Nel documento si affronta la questione dello "spostamento in sicurezza" da una sede di isolamento/quarantena all'altra.

 

 

 

 

Seguendo le stesse indicazioni, si potrebbe ipotizzare lo spostamento degli onorevoli dai loro domicili a Montecitorio. Fratelli d'Italia vuole convincere Fico a studiare dei "corridoi ad hoc" per raggiungere Roma e allestire "un seggio volante presso strutture Covid o sotto casa". "Fico deve starci a sentire - incalza Francesco Lollobrigida, capogruppo di FdI -, anche perché il pressing per fare votare i positivi si sta allargando, neppure i 5Stelle sono contrari". E al coro di Salvini, Meloni, Forza Italia e Coraggio Italia si aggiungono anche i renziani.