La profezia

Quirinale, la sentenza di Paolo Mieli: "Anche Silvio Berlusconi è d'accordo", giochi già chiusi

Ormai mancano pochi giorni, dopodiché Paolo Mieli scoprirà se la sua profezia sul Quirinale si sarà rivelata esatta. Questa è storia di diverse settimane fa, quando l’editorialista del Corriere della Sera a Tagadà - la trasmissione di La7 condotta da Tiziano Panella - si è esposto sostenendo che Mario Draghi sarebbe stato eletto presidente della Repubblica, con Marta Cartabia che avrebbe preso il suo posto a Palazzo Chigi.

 

 

Mieli ha ribadito la sua profezia alla Panella anche nella puntata di Tagadà di oggi, giovedì 20 gennaio. “Si, te la confermo - ha dichiarato - anche se Draghi al Quirinale vuol dire che poi per Palazzo Chigi possono esserci delle varianti. In questi giorni ho visto crescere il nome di Vittorio Colao, ma per fare il governo può darsi che scelgano un politico: io lo ritengo difficile, improbabile, significherebbe uno sì e tutti gli altri no”.

 

 

Per quanto concerne la candidatura di Silvio Berlusconi, per la quale ormai sembra chiaro che non ci sono i numeri, Mieli si è espresso nel seguente modo: “Io penso che Berlusconi abbia già deciso di non correre e debba trovare il momento migliore per comunicarlo. Penso che darà indicazione a Meloni e Salvini di scegliere oppure dirà quella che poi sarà la soluzione di tutto il centrodestra, ovvero di votare Draghi al Quirinale. Tra l’altro in questi giorni leggendo i giornali si parla molto del nuovo governo: non è che hanno già deciso che il premier cambia perché quello attuale va al Colle?”.